Giornata europea di Memoria della Shoah.
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Giornata europea di Memoria della Shoah.
Lettura della Parola di Dio
Alleluia, alleluia, alleluia !
Questo è il Vangelo dei poveri,
la liberazione dei prigionieri,
la vista dei ciechi,
la libertà degli oppressi.
Alleluia, alleluia, alleluia !
Dal libro dei Proverbi 9,1-18
La Sapienza si è costruita la casa,
ha intagliato le sue sette colonne.
Ha ucciso gli animali, ha preparato il vino
e ha imbandito la tavola.
Ha mandato le sue ancelle a proclamare
sui punti più alti della città:
"Chi è inesperto accorra qui!".
A chi è privo di senno essa dice:
"Venite, mangiate il mio pane,
bevete il vino che io ho preparato.
Abbandonate la stoltezza e vivrete,
andate diritti per la via dell'intelligenza".
Chi corregge il beffardo se ne attira il disprezzo,
chi rimprovera l'empio se ne attira l'insulto.
Non rimproverare il beffardo per non farti odiare;
rimprovera il saggio ed egli ti amerà.
Dà consigli al saggio e diventerà ancora più saggio;
istruisci il giusto ed egli aumenterà la dottrina.
Fondamento della sapienza è il timore di Dio,
la scienza del Santo è intelligenza.
Per mezzo mio si moltiplicano i tuoi giorni,
ti saranno aggiunti anni di vita.
Se sei sapiente, lo sei a tuo vantaggio,
se sei beffardo, tu solo ne porterai la pena.
Donna irrequieta è follia,
una sciocca che non sa nulla.
Sta seduta alla porta di casa,
su un trono, in un luogo alto della città,
per invitare i passanti
che vanno diritti per la loro strada:
"Chi è inesperto venga qua!".
E a chi è privo di senno essa dice:
"Le acque furtive sono dolci,
il pane preso di nascosto è gustoso".
Egli non si accorge che là ci sono le ombre
e che i suoi invitati
se ne vanno nel profondo degli inferi.
Alleluia, alleluia, alleluia !
Il Figlio dell'uomo
è venuto a servire,
chi vuole essere grande
si faccia servo di tutti.
Alleluia, alleluia, alleluia !
Questo capitolo si divide in tre parti, dove la prima parte e la terza si contrappongono nettamente. La prima (vv. 1-6) parla della sapienza, presentata come una donna, mentre la terza della “donna follia” (vv. 13-18). Non c’è via di mezzo: sapienza e follia - o stoltezza - sono opposte l’una all’altra. O si cerca la sapienza e si vive in maniera sapiente o si sarà soggetti alla stoltezza. La sapienza è come una donna saggia, che ha costruito la propria casa nella quale invita tutti a prendere parte a un banchetto ben preparato, come quel banchetto a cui il Signore invita tutti coloro che incontra nella città. Ella manda le sue serve a chiamare gli inviati: “Venite, mangiate il mio pane, bevete il vino che ho preparato. Abbandonate l’inesperienza e vivrete, andate diritti per la via dell’intelligenza”. Un invito simile Dio rivolgerà al suo popolo perché si sazi della sua parola: “O voi tutti assetati, venite all’acqua, voi che non avete denaro, venite, comprate e mangiate; venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte” (Is 55,1). Il Signore non si rassegna di fronte a chi va per la sua strada, segue e ascolta se stesso. Egli offre nella sua parola e nella sapienza un cibo che non perisce. Ma esiste la tentazione della stoltezza, che attrae e illude. Non è istintivo scegliere la sapienza, accettare il suo invito. “Principio della sapienza è il timore del Signore”, ripete il testo. Ma tante volte si è “spavaldi”, superbi, orgogliosi, non ci si vuole piegare neppure davanti a Dio. La parte centrale del capitolo mostra come l’orgoglioso finisce per rovinare se stesso. È molto vero quanto dice il testo: “Non rimproverare lo spavaldo per non farti odiare, rimprovera il saggio ed egli ti sarà grato”. Forse questo invito è un ammonimento per ognuno di noi. Quando non accettiamo la correzione o le osservazioni di un altro e ci irritiamo con chi ci vuole aiutare a trovare la sapienza, dovremmo chiederci se non ci stiamo incamminando sulla via della stoltezza. Infatti il saggio si lascia correggere, perché sa che solo con il consiglio e l’aiuto degli altri possiamo crescere in umanità e saggezza.