PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Vigilia del giorno del Signore
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Vigilia del giorno del Signore
sabato 17 agosto


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Chiunque vive crede in me
non morrà in eterno.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal libro del profeta Geremia 19,1-15

Così disse il Signore a Geremia: "Và a comprarti una brocca di terracotta; prendi alcuni anziani del popolo e alcuni sacerdoti con te ed esci nella valle di Ben-Hinnòn, che è all'ingresso della Porta dei cocci. Là proclamerai le parole che io ti dirò. Riferirai: Ascoltate la parola del Signore, o re di Giuda e abitanti di Gerusalemme. Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco io manderò su questo luogo una sventura tale che risuonerà negli orecchi di chiunque la udrà, poiché mi hanno abbandonato e hanno destinato ad altro questo luogo per sacrificarvi ad altri dei, che né essi né i loro padri né i re di Giuda conoscevano. Essi hanno riempito questo luogo di sangue innocente; hanno edificato alture a Baal per bruciare nel fuoco i loro figli come olocausti a Baal. Questo io non ho comandato, non ne ho mai parlato, non mi è mai venuto in mente.

Perciò, ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali questo luogo non si chiamerà più Tofet e valle di Ben-Hinnòn, ma piuttosto valle della Strage. Io renderò vani i piani di Giuda e di Gerusalemme in questo luogo. Li farò cadere di spada davanti ai loro nemici e per mezzo di coloro che attentano alla loro vita e darò i loro cadaveri in pasto agli uccelli dell'aria e alle bestie selvatiche. Ridurrò questa città a una desolazione e a oggetto di scherno; quanti le passeranno vicino resteranno stupiti e fischieranno davanti a tutte le sue ferite. Farò loro mangiare la carne dei figli e la carne delle figlie; si divoreranno tra di loro durante l'assedio e l'angoscia in cui li stringeranno i nemici e quanti attentano alla loro vita.

Tu poi, spezzerai la brocca sotto gli occhi degli uomini che saranno venuti con te e riferirai loro: Così dice il Signore degli eserciti: Spezzerò questo popolo e questa città, così come si spezza un vaso di terracotta, che non si può più accomodare. Allora si seppellirà perfino in Tofet, perché non ci sarà più spazio per seppellire. Così farò - dice il Signore - riguardo a questo luogo e ai suoi abitanti, rendendo questa città come Tofet. Le case di Gerusalemme e le case dei re di Giuda saranno impure come il luogo di Tofet; cioè tutte le case, sui tetti delle quali essi bruciavano incenso a tutta la milizia del cielo e facevano libazioni ad altri dei".

Quando Geremia tornò da Tofet dove il Signore lo aveva mandato a profetizzare, si fermò nell'atrio del tempio del Signore e disse a tutto il popolo: "Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco io manderò su questa città e su tutte le sue borgate tutto il male che le ho preannunziato, perché essi si sono intestarditi, rifiutandosi di ascoltare le mie parole".

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Se tu credi, vedrai la gloria di Dio,
dice il Signore.

Alleluia, alleluia, alleluia !

La vita del profeta è fatta di parole e di gesti, di azioni e di segni. Geremia, come già altre volte, è chiamato a compiere un gesto simbolico: prendere una brocca di terracotta, andare nella valle del Tofet o della Geenna, e spezzarla davanti agli anziani del popolo e ad alcuni sacerdoti, per indicare quel che sarebbe avvenuto al suo popolo. Geremia deve parlare pubblicamente, davanti a una delle porte della città ove si radunava e passava la gente e talora si svolgevano anche alcune delle attività pubbliche. La Parola di Dio deve essere ascoltata da tutti, al di là della volontà di accoglierla. Qui la parola viene accompagnata da un gesto, che indica in maniera simbolica la distruzione di Gerusalemme. In questa valle si compivano forse sacrifici idolatrici: “Hanno reso straniero questo luogo per sacrificarvi ad altri dèi, che né essi né i loro padri né i re di Giuda conoscevano”. Un riferimento simile troviamo al versetto 13: “Tutte le case, selle cui terrazze essi bruciavano incenso a tutto l’esercito del cielo e facevano libagioni agli déi”. L’idolatria non solo allontana da Dio, ma conduce alla desolazione e alla fine di un popolo. Può infatti vivere umanamente un uomo, una città, un popolo senza Dio? Non c’è dubbio che le tante desolazioni del mondo in cui viviamo sono anche la conseguenza di una vita in cui Dio non trova più posto perché ciascuno innalza se stesso a padrone assoluto della vita. Per Geremia è chiaro: tutto quanto avviene ha la sua radice in un popolo che “non ascolta” la voce del suo Dio e si mette al servizio degli idoli che si è costruito. Certo, qui come altrove, tutto viene ricondotto a una decisione di Dio, ma in verità all’origine di quanto avviene c’è una scelta dell’uomo, ben espressa ancora una volta dalla frase finale del nostro brano: “Essi si sono intestarditi, rifiutandosi di ascoltare le mie parole”. Davanti alla Parola di Dio è facile intestardirsi e continuare a fare di testa nostra, senza ascoltare e quindi senza cambiare i nostri pensieri e le nostre azioni.