PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria della Madre del Signore
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Memoria della Madre del Signore
mercoledì 21 agosto


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Lo Spirito del Signore è su di te,
chi nascerà da te sarà santo.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal libro del profeta Geremia 22,1-12

Così dice il Signore: "Scendi nella casa del re di Giuda e là proclama questo messaggio. Tu dirai: Ascolta la parola del Signore, o re di Giuda che siedi sul trono di Davide, tu, i tuoi ministri e il tuo popolo, che entrano per queste porte. Dice il Signore: Praticate il diritto e la giustizia, liberate l'oppresso dalle mani dell'oppressore, non fate violenza e non opprimete il forestiero, l'orfano e la vedova, e non spargete sangue innocente in questo luogo. Se osserverete lealmente quest'ordine, entreranno ancora per le porte di questa casa i re che siederanno sul trono di Davide, montati su carri e cavalli, essi, i loro ministri e il loro popolo. Ma se non ascolterete queste parole, io lo giuro per me stesso - parola del Signore - questa casa diventerà una rovina.

Poiché così dice il Signore
riguardo alla casa del re di Giuda:
Come Gàlaad eri per me,
come le vette del Libano;
ma io ti ridurrò a deserto, a città disabitata.
Io preparerò contro di te i distruttori,
ognuno con le armi.
Essi abbatteranno i migliori dei tuoi cedri,
li getteranno nel fuoco.

Molte genti passeranno su questa città e si diranno l'un l'altro: Perché il Signore ha trattato così questa grande città? E risponderanno: Perché essi hanno abbandonato l'alleanza del Signore, loro Dio, hanno adorato altri dei e li hanno serviti".

Non piangete sul morto e non fate lamenti per lui,
ma piangete amaramente su chi parte,
perché non tornerà più,
non rivedrà il paese natio.

Poiché dice il Signore riguardo a Sallùm figlio di Giosia, re di Giuda, che regna al posto di Giosia suo padre: "Chi esce da questo luogo non vi farà più ritorno, ma morirà nel luogo dove lo condurranno prigioniero e non rivedrà più questo paese".

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Ecco, Signore, i tuoi servi:
avvenga a noi secondo la Tua Parola.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Nelle parole profetiche emerge continuamente l’invito al re, ai giudici e a coloro che esercitano il potere perché pratichino la giustizia, soprattutto nei confronti dei poveri. Il racconto della vigna di Nabot, in cui il profeta Elia accusa Acab della grande ingiustizia commessa, è un esempio tra tanti (1 Re 21). Esiste talvolta un vero conflitto tra il profeta e il re riguardo alla giustizia verso i poveri. Nel Vicino Oriente Antico uno dei compiti principali del re era la difesa del diritto dei più deboli, anche se raramente veniva attuato. Lo proclamavano già i grandi codici legislativi, come quello di Hammurabi. E questo spiega l’insistenza dei profeti nel difendere gli oppressi. Come appunto fa anche Geremia. Il forestiero, l’orfano e la vedova sono considerati tra le persone più povere, poiché non avevano terra e dipendevano totalmente dall’accoglienza o dalla generosità degli altri. Spesso la Bibbia si preoccupa della loro fragile condizione. Già nel libro Esodo (22,20-21) si stabiliscono delle leggi a loro difesa: “Non molesterai il forestiero… Non maltratterai la vedova o l’orfano.” La casa del re deve essere un luogo di difesa del diritto dei poveri. E non si tratta semplicemente di dare qualcosa ai poveri, bensì di adempiere un diritto di giustizia nei loro confronti. I poveri, proprio per la loro condizione, godono di un diritto particolare di attenzione, a cui tutti, a cominciare dal re, sono tenuti. In ogni società la salvaguardia del diritto dei poveri e dei deboli non è solo un segno di civiltà, ma la garanzia di una convivenza pacifica. Per il cristiano poi la difesa dei poveri non viene solo da una giustizia a cui non si può venire meno ed tanto meno è un optional, magari delegato ad una caritas diocesana, ma è parte essenziale della vita di fede e dell’incontro personale con Gesù, che si è identificato con il povero come ci attesta Matteo 25: “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.