PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Vigilia del giorno del Signore
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Vigilia del giorno del Signore
sabato 5 ottobre


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Chiunque vive crede in me
non morrà in eterno.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal primo libro dei Maccabei 1,54-64

Nell'anno centoquarantacinque, il quindici di Casleu il re innalzò sull'altare un idolo. Anche nelle città vicine di Giuda eressero altari e bruciarono incenso sulle porte delle case e nelle piazze. Stracciavano i libri della legge che riuscivano a trovare e li gettavano nel fuoco. Se qualcuno veniva trovato in possesso di una copia del libro dell'alleanza o ardiva obbedire alla legge, la sentenza del re lo condannava a morte. Con prepotenza trattavano gli Israeliti che venivano scoperti ogni mese nella città e specialmente al venticinque del mese, quando sacrificavano sull'ara che era sopra l'altare dei sacrifici. Mettevano a morte, secondo gli ordini, le donne che avevano fatto circoncidere i loro figli, con i bambini appesi al collo e con i familiari e quelli che li avevano circoncisi. Tuttavia molti in Israele si fecero forza e animo a vicenda per non mangiare cibi immondi e preferirono morire pur di non contaminarsi con quei cibi e non disonorare la santa alleanza; così appunto morirono. Sopra Israele fu così scatenata un'ira veramente grande.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Se tu credi, vedrai la gloria di Dio,
dice il Signore.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Il brano inizia con una data che rimase impressa nella memoria dei Giudei per la gravità di quanto era accaduto. Il 25 dicembre 167 a.C., compleanno del re Antioco, fu posto sull’altare dell’olocausto del Tempio un idolo, “abominio della desolazione”, e venne inaugurato il culto. Si tradiva così nel cuore stesso del tempio l’alleanza che Giuda aveva stabilito con Dio. Essa verrà ristabilita tre anni dopo, lo stesso giorno, con Giuda che celebrerà la dedicazione del nuovo altare (4,52). A quel primo atto sacrilego purtroppo ne seguirono molti altri nelle diverse città di Giuda. E per cancellare definitivamente dalla memoria anche solo il ricordo di Dio, il re ordinò di distruggere i libri della Legge. Gli inviati del re si misero all’opera e “stracciavano i libri della Legge che riuscivano a trovare e li gettavano nel fuoco”. Essi avevano compreso in quanta considerazione i giudei tenessero quei rotoli santi. In quei testi, infatti, si custodivano le parole dell’Alleanza che dovevano essere tramandate di generazione in generazione. Ben più che nelle mura e negli altari, la Parola di Dio era custodita in quei rotoli. Il re e suoi servi, che lo avevano compreso, li cercarono ovunque: “Se presso qualcuno veniva trovato il libro dell’alleanza e se qualcuno obbediva alla Legge, la sentenza del re lo condannava a morte”. La caccia ai pii giudei e quella ai libri santi coincidevano. Molti credenti però affrontarono la persecuzione con coraggio e restarono fedeli al Signore. È sorprendente che ancora ai nostri giorni accada quel che avvenne allora. Alcuni cristiani (sia cattolici che evangelici o ortodossi) vengono uccisi perché trovati in possesso della Bibbia. Sì, avere la Bibbia diviene talora un crimine. Ci sono anche in questo tempo i martiri della Parola di Dio. Basti pensare a quel che è accaduto in America Centrale negli anni Ottanta del secolo scorso quando molti catechisti e religiosi dovevano nascondere la Bibbia il cui solo possesso era motivo di morte. O anche in Turchia e in Asia centrale ove alcuni cristiani sono stati uccisi a causa delle Bibbie che portavano. Si potrebbe dire che il “nemico” sa bene quanto le Sante Scritture siano la forza sia degli ebrei che dei cristiani. In esse è contenuta la Parola di Dio: bloccarla, impedire che risuoni, ostacolarne il cammino, significa rendere muta la comunità e privare di luce il mondo. Ascoltare e mettere in pratica le Sante Scritture è il modo dei cristiani di accogliere e comunicare agli uomini di ogni generazione il sogno di Dio sul mondo. Le opposizioni, le persecuzioni – che l’autore raccoglie nella espressione “grandissima fu l’ira sopra Israele” – sono in verità una realtà drammatica ma che purifica e rafforza la testimonianza dei credenti.