PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria della Madre del Signore
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Memoria della Madre del Signore
martedì 8 aprile


Lettura della Parola di Dio

Lode a te, o Signore, sia lode a te.

Lo Spirito del Signore è su di te,
chi nascerà da te sarà santo.

Lode a te, o Signore, sia lode a te.

Dal vangelo di Giovanni 8,21-30

Di nuovo Gesù disse loro: "Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire". Dicevano allora i Giudei: "Forse si ucciderà, dal momento che dice: Dove vado io, voi non potete venire?". E diceva loro: "Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che io sono, morirete nei vostri peccati". Gli dissero allora: "Tu chi sei?". Gesù disse loro: "Proprio ciò che vi dico. Avrei molte cose da dire e da giudicare sul vostro conto; ma colui che mi ha mandato è veritiero, ed io dico al mondo le cose che ho udito da lui". Non capirono che egli parlava loro del Padre. Disse allora Gesù: "Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io Sono e non faccio nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, così io parlo. Colui che mi ha mandato è con me e non mi ha lasciato solo, perché io faccio sempre le cose che gli sono gradite". A queste sue parole, molti credettero in lui.

 

Lode a te, o Signore, sia lode a te.

Ecco, Signore, i tuoi servi:
avvenga a noi secondo la Tua Parola.

Lode a te, o Signore, sia lode a te.

Il Vangelo di Giovanni ci fa restare ancora nel tempio dove Gesù continua il suo ultimo e decisivo confronto con i suoi avversari. Gli ascoltatori si ostinano a non accogliere la testimonianza sulla sua origine divina. Del resto, se dovessero riconoscerlo come inviato di Dio dovrebbero accogliere la sua predicazione e cambiare il loro cuore e la loro stessa vita. Per restare fissi nella loro condizione ed evitare ogni cambiamento, essi rifiutano la predicazione di Gesù e la distorcono. È quel che accade anche a noi quando non vogliamo ascoltare con il cuore disponibile il Vangelo che ci chiede di lasciare il male e seguire la via dell’amore per Gesù e per gli altri. Facciamo ogni cosa pur di giustificare noi stessi e le nostre scelte. Quegli ascoltatori giunsero a pensare, quando Gesù affermò che dove andava lui essi non potevano andare, che avesse intenzione di suicidarsi. In verità, Gesù si muoveva su tutt’altro piano, ben diverso da quello in cui volevano restare gli oppositori. Gesù guarda in alto, ossia ha ricevuto dal padre un disegno che abbraccia l’intera umanità. È la missione che deve compiere nel nome del Padre. Infatti dice loro Gesù: “Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo”. Gesù non vuole esprimere la sua lontananza dagli uomini. Al contrario, si è abbassato fino all’umiliazione per portarli più in alto, verso il cielo dell’amore di Dio. In effetti, c’è una distanza abissale tra il modo normale di ragionare degli uomini e la visione che Dio ha sul mondo e sull’intera umanità. La visione di Dio sul mondo apparirà chiara nel momento culminante della vita di Gesù: la sua morte in croce. I crocifissori pensarono che quella morte significava la loro vittoria. In verità su quella croce veniva sconfitto quel primato dell’egoismo che trascina il mondo verso il basso, e viene innalzato l’amore di Dio che vuole salvare tutti gli uomini. Mentre noi cerchiamo in ogni modo di salvare noi stessi, Gesù invece ha dedicato l’intera sua vita per salvare gli altri sino a salire lui stesso sulla croce. Per questo, anche se ancora non possono comprenderlo, dice a tutti: “Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono”. Sì, nel momento della morte appare con chiarezza chi è Gesù e il perché della sua incarnazione. Lo comprese per primo quel centurione romano sotto la croce il quale, vedendo come Gesù si era comportato sino all’ultimo respiro, disse: “Davvero costui era il Figlio di Dio!” (Mc 15,39). Anche alcuni di coloro che erano presenti al tempio, sentendolo parlare, credettero in lui. Se a loro fu sufficiente quel discorso, perché noi dubitiamo nonostante le ripetute volte che il Vangelo ci viene annunciato?