PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria dei Santi e dei Profeti
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Memoria dei Santi e dei Profeti
mercoledì 13 agosto


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Voi siete una stirpe eletta,
un sacerdozio regale, nazione santa,
popolo acquistato da Dio
per proclamare le sue meraviglie.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal vangelo di Matteo 18,15-20

Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va' e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d'accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro".

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Voi sarete santi
perché io sono santo, dice il Signore.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Questa pagina evangelica ci ricorda che la correzione e il perdono fraterno – che sono dimensioni centrali nella vita della comunità cristiana – richiedono grande attenzione e sensibilità. C’è, infatti, un modo di non dire le cose agli altri che non è rispetto, ma indifferenza. Ogni credente ha il dovere di correggere il proprio fratello quando sbaglia, come anche ognuno ha il diritto ad essere perdonato quando ha sbagliato. Purtroppo viviamo in una società che sta smarrendo il senso del perdono. E questo accade perché ha smarrito prima il debito dell’amore vicendevole che ci viene chiesto dal Signore. La Parola di Dio ci interroga profondamente per cambiare una mentalità che diviene sempre più triste e dura. In un mondo interdipendente e insieme concorrenziale, come quello nel quale viviamo, occorre apprendere che per essere veramente liberi e per costruire una società degna, dobbiamo farci schiavi dell’amore l’uno per l’altro. L’utopia del rispetto integrale dei diritti di ciascun uomo e di ciascuna donna passa attraverso l’assunzione da parte di tutti di un unico imprescindibile dovere: rispettare il diritto dell’altro a essere amato da noi. Questo diritto si intreccia con la fondazione di una convivenza umana pienamente liberata da tante minacce esterne e interne. L’immagine più chiara di questa convivenza è data dall’unità dei discepoli che pregano insieme. Gesù dice loro: “In verità vi dico: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà”. Sono parole impegnative, più per Dio stesso che per noi. L’accordo dei discepoli nel chiedere la stessa cosa, qualunque essa sia, vincola Dio stesso nel concederla. È questo il senso delle parole dette da Gesù. È a dire che la concordia nella preghiera, l’accordo in un’unica volontà costituisce un potere immenso. Se le nostre preghiere non sono esaudite dobbiamo interrogarci sul nostro modo di pregare che forse è viziato in radice da individualismi e indifferenze. Quanto spesso la nostra preghiera è segnata dalla pigrizia, dalla mancanza di amore nel preoccuparci dei problemi e delle angosce dell’intera comunità, del mondo che ci circonda. E quanti aspettano la carità di una preghiera che nessuno concede! Con sapienza spirituale Giovanni Paolo II parlava della sua preghiera legata alla “geografia”, ossia ai vari luoghi o alle diverse situazioni di sofferenza che leggeva sui giornali o di cui era informato. Anche noi possiamo fare lo stesso.