PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria dei poveri
Parola di Dio ogni giorno

Memoria dei poveri

Ricordo di san Leone Magno, vescovo di Roma, che guidò la Chiesa in tempi difficili.
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Libretto DEL GIORNO
Memoria dei poveri
lunedì 10 novembre

Ricordo di san Leone Magno, vescovo di Roma, che guidò la Chiesa in tempi difficili.


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Questo è il Vangelo dei poveri,
la liberazione dei prigionieri,
la vista dei ciechi,
la libertà degli oppressi.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal vangelo di Luca 17,1-6

Disse ai suoi discepoli: "È inevitabile che vengano scandali, ma guai a colui a causa del quale vengono. È meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi!
Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà, perdonagli. E se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte ritornerà a te dicendo: "Sono pentito", tu gli perdonerai".
Gli apostoli dissero al Signore: "Accresci in noi la fede!". Il Signore rispose: "Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: "Sràdicati e vai a piantarti nel mare", ed esso vi obbedirebbe.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Il Figlio dell'uomo
è venuto a servire,
chi vuole essere grande
si faccia servo di tutti.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Gesù mette in guardia i discepoli dal dare scandalo, ossia dall’essere “pietra d’inciampo”. Ritiene talmente grave lo scandalo da dire che sarebbe meglio, per chi lo procura, essere gettato nel mare con una pietra al collo. E forse il primo scandalo che i discepoli debbono evitare di dare è quello di contraddire, con la loro vita, il Vangelo. Se i nostri comportamenti sono lontani e addirittura contro il Vangelo, non solo tradiamo il Signore, ma diventiamo complici del principe di questo mondo nel favorire una vita triste e violenta. Gesù richiama i discepoli ad essere attenti a non svilire il Vangelo, a non tradirlo con la loro vita. Del resto, aveva già detto: “Se il sale perde il sapore a null’altro serve che ad essere gettato via”. I discepoli sono chiamati ad ascoltare ogni giorno il Vangelo e a metterlo in pratica. Non farlo significa tradirlo e soprattutto significa facilitare al peccato il radicamento nella nostra vita. Sì, il mancato ascolto del Vangelo non è senza conseguenze. Nella vita del discepolo, non ascoltare il Vangelo significa far crescere in noi l’influsso del male sino a diventarne complici. Per questo Gesù chiede ai discepoli: “State attenti a voi stessi!”. L’apostolo Paolo, consapevole di questo pericolo, avvertiva anche lui gli anziani di Efeso, dicendo: “Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge” (At 20,28). La vigilanza su se stessi, sul proprio comportamento, sulla propria fedeltà al Vangelo, è un compito primario per ogni discepolo e ancor più per coloro che hanno responsabilità pastorali. Gesù aggiunge che anche la disponibilità al perdono fa parte della sapienza. Del resto ciascuno di noi conosce bene la propria fragilità e facilità a cadere nel peccato. Gesù ci dona appositamente la forza di perdonare. Non è spontanea la capacità di perdonare. Anzi, oggi il perdono è davvero raro. E, purtroppo, la vendetta ha ben più spazio nella vita ordinaria. È urgente che la misericordia e il perdono sovrabbondino sulla facilità con cui si afferma il peccato. Perdonare “sette volte”, come Gesù chiede, significa che bisogna perdonare sempre. Non si tratta ovviamente di essere accondiscendenti al peccato. Gesù esige sempre il pentimento per la colpa commessa e il conseguente cambiamento di vita. Ma la disponibilità alla misericordia non deve mai mancare. La misericordia è segno della presenza di Dio tra gli uomini. A questo punto i discepoli comprendendo che la misericordia non nasce da loro stessi, comprendono che l’istinto a restare nell’odio o almeno nell’indifferenza è forte anche in loro. Per questo chiedono al Signore: “Aumenta la nostra fede!”. Gesù – forse sorprendendo anche noi – risponde che di fede ne basta anche una piccola misura, quella di un granellino di senapa. Questa piccola fede, questa piccola fiducia in Dio, è capace di fare miracoli. Chiediamola al Signore e saremo capaci di strappare le erbe amare dal cuore degli uomini e gettarle nel fondo del mare.