PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria della Chiesa
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Memoria della Chiesa
giovedì 19 febbraio


Lettura della Parola di Dio

Lode a te, o Signore, sia lode a te.

Io sono il buon pastore,
le mie pecore ascoltano la mia voce
e diventeranno
un solo gregge e un solo ovile.

Lode a te, o Signore, sia lode a te.

Dal libro del Deuteronomio 30,15-20

Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male. Oggi, perciò, io ti comando di amare il Signore, tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore, tuo Dio, ti benedica nella terra in cui tu stai per entrare per prenderne possesso. Ma se il tuo cuore si volge indietro e se tu non ascolti e ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dèi e a servirli, oggi io vi dichiaro che certo perirete, che non avrete vita lunga nel paese in cui state per entrare per prenderne possesso, attraversando il Giordano. Prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione. Scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore, tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua vita e la tua longevità, per poter così abitare nel paese che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri, Abramo, Isacco e Giacobbe".


 

Lode a te, o Signore, sia lode a te.

Vi do un comandamento nuovo:
che vi amiate l'un l'altro.

Lode a te, o Signore, sia lode a te.

All'inizio della Quaresima siamo posti tutti davanti a una scelta, quella di convertirci al Signore, abbandonando la via del male e della morte per seguire la via del bene e della vita. Il Deuteronomio indica la possibilità di vivere nella pace: amare il Signore, camminare nelle sue vie, osservare i suoi comandi. La stessa esortazione è ripresa in modo simile alla fine del brano: "Scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore, tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui". Innanzitutto l'amore. Tutto parte da lì. Amare il Signore significa ascoltarlo, accogliere la sua parola, e quindi "camminare nelle sue vie", cioè seguirlo, "tenersi unito a lui". Nessuno deve credere di mettersi avanti al Signore, come di fatto ameremmo fare credendoci di fatto più saggi del Vangelo. I discepoli – proprio perché tali – sanno bene di dover stare sempre dietro per seguire e per ascoltare. Anche nei Vangeli, Gesù chiederà ai discepoli di seguirlo. La preghiera, l'ascolto e la lettura della Parola di Dio ci aiutano a seguire. Spesso nella vita vorremmo tutti stare davanti, cioè affermare noi stessi, mentre gli altri dovrebbero seguirci, darci retta, acconsentire alle nostre abitudini e cedere alle nostre ragioni. Essere discepoli e amare il Signore è una scelta che va rinnovata ogni giorno, soprattutto nel tempo di Quaresima, tempo opportuno di conversione, che aiuta a voltarci da noi stessi per volgere lo sguardo verso di Lui. Amando e seguendo si apprende anche ad obbedire ai suoi comandi, alla sua Parola. Il Deuteronomio indica che nell'amore di Dio e nell'obbedienza a Lui si nasconde la via della vita e della longevità. È una visione che talora viene contestata nella Bibbia stessa soprattutto quando ci si trova davanti alla sofferenza e alla morte prematura del giusto, come avviene ad esempio nel libro di Giobbe e nel libro della Sapienza. Tuttavia è indubbio che la comunione con il Signore e l'ascolto della sua parola rendono bella e umana la vita e sono una grande sapienza per il mondo.