PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Vigilia del giorno del Signore
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Vigilia del giorno del Signore
sabato 16 maggio


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Chiunque vive crede in me
non morrà in eterno.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal vangelo di Giovanni 16,23b-28

Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.
Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l'ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio. Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre".

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Se tu credi, vedrai la gloria di Dio,
dice il Signore.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Nei giorni precedenti il Vangelo di Giovanni ci ha mostrato il circolo di amore che unisce il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo e che avvolge anche i discepoli. Il frutto di questo amore che si allarga è la gioia. I discepoli possono gioire perché non sono più soli e abbandonati al destino del peccato e della morte. La comunione con Gesù determina la nuova condizione dei discepoli, la figliolanza con Dio. I credenti perciò possono chiedere qualunque cosa al Padre ed Egli la concederà. Tale certezza è il motivo della gioia "piena". "Finora – dice loro Gesù – non avete chiesto nulla nel mio nome", ossia non si sono uniti a Gesù nella comunione del suo Spirito. La loro fede era ancora acerba, pensavano a Gesù in maniera umana, con le categorie del mondo. Per comprendere Gesù ed essere perciò uniti a lui è necessario accogliere nel nostro cuore il suo stesso Spirito. I discepoli lo riceveranno nel giorno della Pentecoste e li accompagnerà per tutti i loro giorni. Anche noi riceviamo lo Spirito nei segni sacramentali e ogni volta che la Parola ci viene annunciata. Come ai discepoli di allora anche a noi si aprono gli occhi del cuore, e comprendiamo il grande mistero di amore che ci avvolge. Gesù lo aveva detto loro poco prima: "Vi ho detto questo mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paraclito…vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto" (Gv 14,25-26). La comunione con Gesù non è il frutto di conoscenze astratte ed esteriori; è soprattutto comunione di amore e di abbandono fiducioso a Lui. L'apostolo Paolo, travolto da questo amore, diceva: "Per me infatti il vivere è Cristo" (Fil 1,21). La comunione con Gesù fa comprendere le parole che seguono: "In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me, e avete creduto che io sono uscito da Dio". Gesù dice ai discepoli, e a noi, che Egli è venuto sulla terra per essere una cosa sola con i discepoli per portarli così nel seno del Padre. Egli sta per passare da questo mondo al Padre. Torna però al Padre non più da solo, com'era sceso, ma con i discepoli di ieri, di oggi e di domani, che si è acquistato con il suo sangue. Ringraziamo il Signore per il suo amore che ci avvolge e ci salva.