PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria dei poveri
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Memoria dei poveri
lunedì 25 maggio


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Questo è il Vangelo dei poveri,
la liberazione dei prigionieri,
la vista dei ciechi,
la libertà degli oppressi.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal libro del Siracide 17,24-29

Ma a chi si pente egli offre il ritorno,
conforta quelli che hanno perduto la speranza.

Ritorna al Signore e abbandona il peccato,
prega davanti a lui e riduci gli ostacoli.
Volgiti all'Altissimo e allontanati dall'ingiustizia;
egli infatti ti condurrà dalle tenebre alla luce della salvezza.
Devi odiare fortemente ciò che lui detesta.
Negl'inferi infatti chi loderà l'Altissimo,
al posto dei viventi e di quanti gli rendono lode?
Da un morto, che non è più, non ci può essere lode,
chi è vivo e sano loda il Signore.
Quanto è grande la misericordia del Signore,
il suo perdono per quanti si convertono a lui!

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Il Figlio dell'uomo
è venuto a servire,
chi vuole essere grande
si faccia servo di tutti.

Alleluia, alleluia, alleluia !

La domanda sull'uomo, chi sia, quale sia la sua missione sulla terra, percorre tutta la Scrittura. Nel nostro mondo l'uomo viene inteso come una persona autonoma, con una capacità di decisione e di azione, di scelta e di progetto. Ed è vero: Dio ha creato l'uomo dandogli libertà. Ma questa libertà diventa tanto spesso assoluta, ossia sciolta da qualsiasi vincolo, da qualsiasi relazione. E ciascuno pensa di imporla senza misura e senza repliche, fondata in sé stessa, sino al punto che facilmente porta all'affermazione di sé, del proprio io senza limite alcuno. E si instaura una sorta di "egolatria", di culto del proprio io a cui tutto si scarifica. Ma il sogno di Dio per ognuno di noi non passa per l'affermazione della propria forza ma per la consapevolezza delle proprie debolezze e la necessità che queste diventino occasioni per un amore forte e bello. Conoscere e riconoscere il proprio peccato non significa un fallimento della propria umanità, bensì la scoperta del luogo preciso dove siamo, e delle grandi possibilità che si aprono dinanzi a noi. Nel libro del Siracide l'uomo è concepito come colui che è pronto ad accettare l'offerta che Dio gli fa della misericordia e della consolazione e intraprendere così un cammino di ritorno verso di Lui. Colui che decisamente cammina verso il Signore e con il Signore, non commercia col male e non indulge all'iniquità. Scegliere la compagnia di Dio significa voltare le spalle ad ogni ingiustizia. Chi sceglie di stare accanto a Dio e alla sua Parola non segue il male e non cade nel peccato. Ma colui che vuole essere al di sopra degli altri finirà amaramente di riconoscere che è solo "terra e cenere". La vera vocazione dell'uomo è la lode a Dio, che è il Signore delle schiere celesti ed anche il Padre vicino a tutti gli uomini, suoi figli. Osserva il Siracide: "chi è vivo e sano loda il Signore". La lode è un rendimento di grazie poiché "è grande la misericordia del Signore". Questa misericordia raggiunge i poveri e gli umili, e l'umanità gioisce per un dono così importante ch'è fonte di immortalità. Questa non è un diritto ma un dono; ed è il frutto pieno dell'amore.