PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria della Madre del Signore
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Memoria della Madre del Signore
martedì 28 luglio


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Lo Spirito del Signore è su di te,
chi nascerà da te sarà santo.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal libro dell'Esodo 33,7-11; 34,5-9.28

Mosè prendeva la tenda e la piantava fuori dell'accampamento, a una certa distanza dall'accampamento, e l'aveva chiamata tenda del convegno; appunto a questa tenda del convegno, posta fuori dell'accampamento, si recava chiunque volesse consultare il Signore. Quando Mosè usciva per recarsi alla tenda, tutto il popolo si alzava in piedi, stando ciascuno all'ingresso della sua tenda: seguivano con lo sguardo Mosè, finché non fosse entrato nella tenda. Quando Mosè entrava nella tenda, scendeva la colonna di nube e restava all'ingresso della tenda, e parlava con Mosè. Tutto il popolo vedeva la colonna di nube, che stava all'ingresso della tenda, e tutti si alzavano e si prostravano ciascuno all'ingresso della propria tenda. Il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come uno parla con il proprio amico. Poi questi tornava nell'accampamento, mentre il suo inserviente, il giovane Giosuè figlio di Nun, non si allontanava dall'interno della tenda.
Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui, proclamando: "Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all'ira e ricco di amore e di fedeltà, che conserva il suo amore per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione, che castiga la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione". Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. Disse: "Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervice, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa' di noi la tua eredità".
Mosè rimase con il Signore quaranta giorni e quaranta notti, senza mangiar pane e senza bere acqua. Egli scrisse sulle tavole le parole dell'alleanza, le dieci parole.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Ecco, Signore, i tuoi servi:
avvenga a noi secondo la Tua Parola.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Anche nelle difficoltà del deserto si può incontrare Dio. C'è bisogno però di un uomo di fede come Mosè perché questo sia possibile per tutto il popolo. Egli vive una comunione tutta particolare con Dio. La nube che scendeva sulla tenda era il segno della presenza di Dio che parlava con il suo profeta. Ma Dio non scendeva solo per il suo profeta. Attraverso Mosè, parlava a Israele. E Mosè aveva una forza che attraeva; tutti infatti guardavano a lui, era l'uomo di Dio, colui che parlava con il Signore faccia a faccia e poteva quindi riferire il pensiero di Dio a tutti. E ascoltandolo tutto il popolo poteva partecipare a quel divino colloquio che avveniva nella tenda del convegno. Ciascuno però doveva uscire dalla propria piccola tenda, ossia dal caldo del proprio vivere quotidiano, dalla ristrettezza del proprio orizzonte e mettersi in ascolto. Non a caso l'autore sacro scrive che Mosè tornava nell'accampamento. È la Parola di Dio che scende nella vita di ogni giorno per fecondarla di amore. In ogni uomo c'è il desiderio di vedere Dio e la sua bellezza. Mosè arde di questo desiderio e lo esprime nella preghiera. Ma chi può vedere il volto di Dio? E tuttavia non si nasconde a Mosè, non rifiuta il suo desiderio, espressione di fede e di amore. Mosè potrà vedere la gloria di Dio, potrà godere della bellezza della sua presenza. Viene portato in alto sulla rupe e protetto dal Signore stesso con la sua mano misericordiosa, perché possa vederlo e restare in vita. Anche Gesù sul monte Tabor manifestò la sua gloria ai discepoli. E videro il suo volto trasfigurato. In lui anche noi possiamo contemplare la bellezza del volto di Dio, quel volto che è sempre al centro della preghiera della comunità di Sant'Egidio. Con il salmista infatti preghiamo: "Fa' splendere il tuo volto e noi saremo salvi" (80,20).

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