PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria dei Santi e dei Profeti
Parola di Dio ogni giorno

Memoria dei Santi e dei Profeti

Gli ebrei festeggiano lo Yom Kippur (Giorno dell'espiazione). Per i musulmani è la Festa del sacrificio (Aid al-Adha).
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Libretto DEL GIORNO
Memoria dei Santi e dei Profeti
mercoledì 23 settembre

Gli ebrei festeggiano lo Yom Kippur (Giorno dell'espiazione). Per i musulmani è la Festa del sacrificio (Aid al-Adha).


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Voi siete una stirpe eletta,
un sacerdozio regale, nazione santa,
popolo acquistato da Dio
per proclamare le sue meraviglie.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal libro di Esdra 9,5-9

All'offerta della sera mi alzai dal mio stato di prostrazione e, con il vestito e il mantello laceri, caddi in ginocchio e stesi le mani al Signore, mio Dio, e dissi:
"Mio Dio, sono confuso, ho vergogna di alzare la faccia verso di te, mio Dio, poiché le nostre iniquità si sono moltiplicate fin sopra la nostra testa; la nostra colpa è grande fino al cielo. Dai giorni dei nostri padri fino ad oggi noi siamo stati molto colpevoli, e per le nostre colpe noi, i nostri re, i nostri sacerdoti siamo stati messi in potere di re stranieri, in preda alla spada, alla prigionia, alla rapina, al disonore, come avviene oggi. Ma ora, per un po' di tempo, il Signore, nostro Dio, ci ha fatto una grazia: di lasciarci un resto e darci un asilo nel suo luogo santo, e così il nostro Dio ha fatto brillare i nostri occhi e ci ha dato un po' di sollievo nella nostra schiavitù. Infatti noi siamo schiavi; ma nella nostra schiavitù il nostro Dio non ci ha abbandonati: ci ha resi graditi ai re di Persia, per conservarci la vita ed erigere il tempio del nostro Dio e restaurare le sue rovine, e darci un riparo in Giuda e a Gerusalemme.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Voi sarete santi
perché io sono santo, dice il Signore.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Tornare nella terra della promessa non garantisce l'integrità e la salvezza. Infatti l'abitare nella terra dei padri richiede la fedeltà alla Parola di Dio. L'esilio, con il quale Israele venne privato della terra, fu la conseguenza del tradimento dell'alleanza. Così accadde anche ai tempi di Esdra, il quale mostrò la confusione di un uomo che scopre l'infedeltà del suo popolo. L'uomo di Dio si accorge della vergogna non solo del suo peccato, ma anche di quello del suo popolo: "…ho vergogna di alzare la faccia verso di te, mio Dio, poiché le nostre iniquità si sono moltiplicate fin sopra la nostra testa; la nostra colpa è grande fino al cielo". La coscienza del peccato è un aspetto essenziale dell'uomo di fede: non c'è salvezza senza la coscienza del male e del proprio peccato. La preghiera nasce proprio da questa consapevolezza che accompagna quotidianamente la vita del credente. Esdra ci mostra la necessità di analizzare noi stessi, riconoscendo l'amore gratuito di Dio, di fronte al quale siamo tutti come dei graziati, degli schiavi liberati: "…noi siamo schiavi, ma nella nostra schiavitù il nostro Dio non ci ha abbandonati". L'amore di Dio è più grande del nostro peccato. Chiede però ad ognuno l'umiltà di riconoscerlo senza nascondersi dietro tante giustificazioni. Esdra sa che Dio almeno ha lasciato un resto tra il suo popolo, i sopravvissuti dalla deportazione, che è "davanti a lui con le sue mancanze". Dio non pretende che tutti siano giusti davanti a lui (e chi potrebbe esserlo?), ma almeno che sappiano riconoscere il proprio peccato e chiedere a lui perdono.