PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria di Gesù crocifisso
Parola di Dio ogni giorno

Memoria di Gesù crocifisso

Ricordo della dedicazione delle basiliche romane di San Pietro in Vaticano e di San Paolo fuori le Mura.
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Libretto DEL GIORNO
Memoria di Gesù crocifisso
venerdì 18 novembre

Ricordo della dedicazione delle basiliche romane di San Pietro in Vaticano e di San Paolo fuori le Mura.


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Questo è il Vangelo dei poveri,
la liberazione dei prigionieri,
la vista dei ciechi,
la libertà degli oppressi.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal libro dell'Apocalisse 10,8-11

Poi la voce che avevo udito dal cielo mi parlò di nuovo: "Va', prendi il libro aperto dalla mano dell'angelo che sta in piedi sul mare e sulla terra". Allora mi avvicinai all'angelo e lo pregai di darmi il piccolo libro. Ed egli mi disse: "Prendilo e divoralo; ti riempirà di amarezza le viscere, ma in bocca ti sarà dolce come il miele". Presi quel piccolo libro dalla mano dell'angelo e lo divorai; in bocca lo sentii dolce come il miele, ma come l'ebbi inghiottito ne sentii nelle viscere tutta l'amarezza. Allora mi fu detto: "Devi profetizzare ancora su molti popoli, nazioni, lingue e re".


 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Il Figlio dell'uomo
è venuto a servire,
chi vuole essere grande
si faccia servo di tutti.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Siamo nella scena centrale dell'Apocalisse. Giovanni, mentre vede l'Angelo (il Messia) con in mano il "piccolo libro", sente una voce che gli ordina di andare a prenderglielo dalla mano. Compie lo stesso movimento dell'Agnello nel prendere il rotolo dalla mano di Colui che stava sul trono (Ap 5,7). Ma, mentre l'Agnello si era mosso da sé, mostrando il suo pieno potere, Giovanni deve attendere il comando: "Va', prendi il libro!" C'è sempre bisogno di un angelo che ci indichi cosa e come fare. Tutti abbiamo bisogno di essere invitati a "prendere il piccolo libro". La salvezza non nasce da noi, dai nostri impegni, dai nostri sforzi, ma dall'ascolto del Vangelo. E per facilitarci l'ascolto c'è la Chiesa, c'è un fratello, una sorella, che ci aiutano a comprendere il senso profondo, di quanto si è scritto. La Parola di Dio, infatti, non si può leggere da soli, slegati dalla comunità dei credenti. Come nessuno può autobattezzarsi (nessuno può farsi cristiano da solo), così nessuno può ascoltare la Parola di Dio al di fuori della Chiesa. E c'è sempre bisogno di ascoltare l'angelo e di ascoltarlo ancora. Giovanni si sente aggiungere: "Prendilo e divoralo!". Il Vangelo va ascoltato, frequentato, scandagliato, conosciuto a memoria, letto e riletto, visto e rivisto, come faremmo con il nostro tesoro più prezioso. Potremmo dire - riprendendo l'immagine usata da Giovanni - che non va solo ingerito ma anche digerito. Da quel piccolo libro dipende la salvezza nostra e del mondo. È una parola "dolce come il miele", appunto perché è la "lettera d'amore di Dio per noi", come dicono i Padri. Ma è una parola anche "amara" quando scende nelle viscere, ossia quando entra dentro la vita. E la corregge e indirizza, taglia ed edifica, esorta e rimprovera. Questa "amarezza" è indispensabile per allontanarci da ogni egocentrismo e crescere invece sino alla "statura" di Cristo.