PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria di Gesù crocifisso
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Memoria di Gesù crocifisso
venerdì 19 maggio


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Questo è il Vangelo dei poveri,
la liberazione dei prigionieri,
la vista dei ciechi,
la libertà degli oppressi.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal vangelo di Giovanni 15,12-17

Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Il Figlio dell'uomo
è venuto a servire,
chi vuole essere grande
si faccia servo di tutti.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Gesù, che ha già parlato ai discepoli del comandamento nuovo, ora, nella solennità di un discorso di addio, lo riprende: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi». Non dice semplicemente "amatevi gli uni gli altri"; aggiunge la misura che questo amore vicendevole deve avere: «Come io ho amato». Del resto già nell'allegoria della vite si poteva dedurre la qualità dell'amore evangelico: la linfa che la vite immette nel tralcio è appunto l'amore stesso di Gesù. L'amore dei discepoli perciò non è un qualsiasi amore, non nasce da loro stessi, dalle proprie tradizioni, dal proprio carattere, dalla propria educazione. L'amore evangelico è un dono che si riceve da Gesù stesso. È l'agape, ossia l'amore di Dio che viene riversato nei nostri cuori. Si tratta di un amore totalmente gratuito che dimentica se stesso e che giunge sino a dare la propria vita per gli altri. Così ha amato Gesù. L'amore cristiano trasforma il rapporto tra il Maestro e il discepolo, tra il Creatore e la creatura: viene annullata quella distanza gerarchica che dovrebbe esserci, per instaurare una nuova relazione, quella dell'amore gratuito. Gesù la spiega con queste parole: «Non vi chiamo più servi... Vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi». Potremmo dire quindi che la sostanza del legame tra Gesù e i discepoli è l'amicizia. Già Abramo venne chiamato da Dio suo «amico» e non suo servo, perché Dio non gli tenne nascosto nulla. Anche Gesù non ha servi, ma solo amici. La parola "amico" non è un'espressione logora per Gesù. Per lui è una parola impegnativa per la sua stessa vita. Egli prova per tutti amicizia, anche per Giuda che lo sta per tradire. E se proprio si vuole trovare una preferenza, è nei confronti dei più deboli, dei poveri, dei peccatori e degli esclusi. Nessun uomo, nessuna donna per lui sono nemici; non c'è traccia di cultura del nemico nei Vangeli. Semmai c'è un'incredibile testimonianza di amicizia. I suoi discepoli sanno che questo è il tesoro che debbono vivere e comunicare.