PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria della Madre del Signore
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Memoria della Madre del Signore
martedì 13 giugno


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Lo Spirito del Signore è su di te,
chi nascerà da te sarà santo.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Salmo 119 (118), 129-135

129 Meravigliosi sono i tuoi insegnamenti:
per questo li custodisco.

130 La rivelazione delle tue parole illumina,
dona intelligenza ai semplici.

131 Apro anelante la mia bocca,
perché ho sete dei tuoi comandi.

132 Volgiti a me e abbi pietà,
con il giudizio che riservi a chi ama il tuo nome.

133 Rendi saldi i miei passi secondo la tua promessa
e non permettere che mi domini alcun male.

134 Riscattami dall'oppressione dell'uomo
e osserverò i tuoi precetti.

135 Fa' risplendere il tuo volto sul tuo servo
e insegnami i tuoi decreti.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Ecco, Signore, i tuoi servi:
avvenga a noi secondo la Tua Parola.

Alleluia, alleluia, alleluia !

La liturgia ci pone sulle labbra alcuni versetti del lungo Salmo 119, il più lungo del salterio. Il grande spirituale del secolo sorso, Bonhoeffer, scriveva che in questo lungo Salmo si canta una sola cosa: l'amore per la Parola di Dio. E aggiungeva che come questo amore non ha mai fine, così non hanno fine le parole che lo cantano. «Queste parole» continuava «possono accompagnarci per tutta la nostra vita e nella loro semplicità esse divengono preghiera del fanciullo, dell'uomo e dell'anziano». Non c'è nulla che si possa paragonare alla sapienza che possiamo acquisire attraverso la meditazione e la pratica della Parola di Dio. Questa Parola, affidata alla comunità dei credenti, è come quel piccolissimo seme di cui parla il Vangelo: deve crescere e diventare un albero di sapienza che rende fedeli al Signore e comunicatori del suo amore. Il salmista, proprio prima dei versetti che oggi meditiamo, canta: «Perciò amo i tuoi comandamenti più dell'oro, più dell'oro fino. Per questo tengo cari i tuoi precetti e odio ogni via di menzogna» (vv. 127-128). E inizia lodando gli insegnamenti di Dio: «Meravigliosi sono i tuoi insegnamenti: per questo li custodisco» (v. 129). Davvero la Parola di Dio contiene una saggezza e un'intelligenza non paragonabili a nessun'altra sapienza. La parola del Signore – canta il salmista – mi rende più saggio «dei miei nemici, di tutti i miei maestri, degli anziani». E in effetti la pratica dell'ascolto umile della Parola fa crescere nel cuore dei fedeli la sapienza stessa del Signore e li rende luce anche per gli altri. Canta il salmista: «La rivelazione delle tue parole illumina, dona intelligenza ai semplici» (v. 130). Il salmista presenta la Parola come il luogo nel quale Dio si rivela, ossia manifesta il suo pensiero perché possiamo comprenderlo e comunicarlo a tutti. Scrive il profeta Amos che Dio «manifesta all'uomo il suo pensiero» (4,13). Il Dio della Bibbia non è muto. Egli parla e fa parlare, come l'evangelista Marco fa dire alla gente a proposito di Gesù: «Fa udire i sordi e parlare i muti» (7,37). C'è un rapporto diretto tra la Parola di Dio e la parola dei credenti: come Dio non è muto così neppure i credenti possono restare muti. Il salmista prega: «Apro anelante la mia bocca, perché ho sete dei tuoi comandi» (v. 131). La Parola di Do deve divenire carne, testimonianza nella vita del credente. Guai a renderla vana. Per questo il salmista invoca: «Rendi saldi i miei passi secondo la tua promessa e non permettere che mi domini alcun male. Riscattami dall'oppressione dell'uomo e osserverò i tuoi precetti» (vv. 133-134). La Parola di Dio manifesta il cuore e il volto stesso del Signore. Il credente invoca: «Fa' risplendere il tuo volto sul tuo servo e insegnami i tuoi decreti» (v. 135). C'è allora come un filo rosso che lega il volto di Dio alla sua Parola. Per questo chi accoglie la Parola di Dio fa risplendere nella sua vita il volto stesso di Dio. C'è una luce nel cuore di chi vive della Parola. Ed è bella la preghiera di san Girolamo – grande conoscitore della Bibbia – che proietta il credente che contempla la Parola nell'incontro «faccia a faccia» con il Signore. Scrive: «Confermami con l'immagine della tua gloria cosicché ciò che nella tua parola vedo ora in uno specchio, possa contemplarlo in certezza e pienezza».