PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria dei Santi e dei Profeti
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Memoria dei Santi e dei Profeti
mercoledì 21 giugno


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Voi siete una stirpe eletta,
un sacerdozio regale, nazione santa,
popolo acquistato da Dio
per proclamare le sue meraviglie.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Salmo 112 (111), 1-4.9

1 Alleluia.
Beato l'uomo che teme il Signore
e nei suoi precetti trova grande gioia.

2 Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza degli uomini retti sarà benedetta.

3 Prosperità e ricchezza nella sua casa,
la sua giustizia rimane per sempre.

4 Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti:
misericordioso, pietoso e giusto.

9 Egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua fronte s'innalza nella gloria.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Voi sarete santi
perché io sono santo, dice il Signore.

Alleluia, alleluia, alleluia !

L'inizio del Salmo 112 ci richiama la beatitudine del credente. Egli – scrive il salmista – «trova una grande gioia» nell'accogliere la Parola di Dio. San Girolamo spiega che la gioia deriva dal fatto che il credente «non osserva i comandamenti del Signore con ansietà, ma li vuole fare e li vuole eseguire non in forma transitoria bensì totale». Del resto il credente è colui che ascolta la Parola di Dio e la mette in pratica. L'ascolta volentieri e la custodisce con cura nel suo cuore. È da far crescere la devozione alla Scrittura, perché diventi il libro di ogni credente, la pagina che contiene la Parola di Dio veicolata con quella umana. È anche in questa prospettiva che possiamo leggere il senso della beatitudine che nasce dal «timore del Signore» (v. 1). Vorrei dire che il timore del Signore si applica anche alla venerazione che dobbiamo avere per le Sante Scritture. In esse infatti è contenuta la Parola di Dio. Ed è una grande conquista del Concilio Vaticano II aver ridato nelle mani dei fedeli la Bibbia. Ma c'è bisogno che cresca la devozione verso la Scrittura. «La Chiesa» scrive la Dei Verbum «ha sempre venerato le divine Scritture come ha fatto per il Corpo stesso di Cristo, non mancando mai, soprattutto nella sacra liturgia, di nutrirsi del pane della vita dalla mensa sia della Parola di Dio che del Corpo di Cristo, e di porgerlo ai fedeli» (v. 21). E il credente deve nutrirsene ogni giorno. San Paolo ricorda a Timoteo l'importanza della Parola di Dio per la vita della comunità: «Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere e educare nella giustizia» (2Tm 3,16). La comunità – e il credente – che si nutre del Pane della vita riceverà la forza, «potente sulla terra sarà la sua stirpe» (v. 2) e benedetta la sua casa. È la benedizione di Dio sulla comunità che raccoglie i frutti dell'impegno missionario di comunicare a tutti il Vangelo dell'amore. Il discepolo che accoglie la Parola nel cuore diviene, come il Signore, «misericordioso, pietoso e giusto» (v. 4). E il salmista continua: «Egli dona largamente ai poveri, la sua giustizia rimane per sempre, la sua fronte s'innalza nella gloria» (v. 9). L'amore per i poveri, potremmo dire, è la conseguenza diretta dell'ascolto della Parola di Dio. Chi ascolta il Signore avrà un cuore simile a quello del Signore, appunto, largo nel donare ai poveri. L'intera tradizione della Chiesa è segnata dall'amore privilegiato dei discepoli di Gesù per i poveri. L'esperienza della Comunità di Sant'Egidio ne ha fatto il suo "segreto", ossia la ragione della sua stessa vita. Amare la Parola di Dio e amare i poveri sono due facce della stessa medaglia. Ed è impossibile separarle. È un modo di vivere il cristianesimo che si radica saldamente nelle Sante Scritture. Ed è anche il modo più efficace per testimoniare l'amore di Dio per tutti e particolarmente per i poveri.

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