PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria dei Santi e dei Profeti
Parola di Dio ogni giorno

Memoria dei Santi e dei Profeti

Festa dei santi Gioacchino e Anna, progenitori del Signore. Ricordo di tutti gli anziani che con amore comunicano la loro fede ai più giovani. Memoria di Maria, malata psichica, morta a Roma nel 1992. Assieme a lei ricordiamo tutti i malati psichici.
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Libretto DEL GIORNO
Memoria dei Santi e dei Profeti
mercoledì 26 luglio

Festa dei santi Gioacchino e Anna, progenitori del Signore. Ricordo di tutti gli anziani che con amore comunicano la loro fede ai più giovani. Memoria di Maria, malata psichica, morta a Roma nel 1992. Assieme a lei ricordiamo tutti i malati psichici.


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Voi siete una stirpe eletta,
un sacerdozio regale, nazione santa,
popolo acquistato da Dio
per proclamare le sue meraviglie.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Salmo 78 (77), 18-19.23-28

18 Nel loro cuore tentarono Dio,
chiedendo cibo per la loro gola.

19 Parlarono contro Dio,
dicendo: "Sarà capace Dio
di preparare una tavola nel deserto?".

23 Diede ordine alle nubi dall'alto
e aprì le porte del cielo;

24 fece piovere su di loro la manna per cibo
e diede loro pane del cielo:

25 l'uomo mangiò il pane dei forti;
diede loro cibo in abbondanza.

26 Scatenò nel cielo il vento orientale,
con la sua forza fece soffiare il vento australe;

27 su di loro fece piovere carne come polvere
e uccelli come sabbia del mare,

28 li fece cadere in mezzo ai loro accampamenti,
tutt'intorno alle loro tende.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Voi sarete santi
perché io sono santo, dice il Signore.

Alleluia, alleluia, alleluia !

«Popolo mio, porgi l'orecchio al mio insegnamento... Aprirò la mia bocca in parabole, rievocherò gli arcani dei tempi antichi» (vv. 1-2). Così il salmista inizia questo Salmo che narra la lunga storia dell'amore di Dio per il suo popolo; una storia che si ripete sempre sullo stesso schema: da una parte l'amore di Dio verso Israele e dall'altra il rifiuto di quest'ultimo; solo nel momento del bisogno Israele torna a rivolgersi al Signore, ma una volta raggiunto il benessere di nuovo dimentica l'amore del Signore. È una vicenda che ciascuno di noi conosce bene a partire dalla propria esperienza. Ma il salmista mostra che Dio comunque continua a perdonare e a salvare il suo popolo. Canta il Salmo: «(Dio) divise il mare e li fece passare e fermò le acque con un argine. Spaccò le rocce nel deserto e diede loro da bere come dal grande abisso. Fece sgorgare ruscelli nella rupe e scorrere l'acqua a torrenti. Eppure continuarono a peccare contro di lui, a ribellarsi all'Altissimo nel deserto» (vv. 13.15-17). In ogni caso il salmista esorta a ricordare questa storia di salvezza e a narrarla: «Ciò che abbiamo udito e conosciuto e i nostri padri ci hanno raccontato, non lo terremo nascosto ai nostri figli» (v. 3). Certo, sono da ricordare i peccati perché non li ripetiamo. E sono numerosi, come il Salmo indica: ribellione, tentazione, mormorazione, mancanza di fiducia, dimenticanze, avidità, insaziabilità, smemoratezza, doppiezza e slealtà. Canta il salmista: «Lo lusingavano con la bocca e gli mentivano con la lingua: il loro cuore non era sincero con lui e non erano fedeli alla sua alleanza» (vv. 36-37). Ma il testo invita a ricordare soprattutto le opere del Signore, come la liberazione dall'Egitto, la provvidenza nel deserto, il perdono sempre pronto. Il ricordo di questi eventi non è una semplice memoria ma rivivere nel presente quel che è accaduto nel passato. È questo il senso dell'ascolto delle Sacre Scritture. Ogni volta che si accolgono quelle pagine, siamo noi ad essere accolti in questa storia di salvezza. Il Salmo ci invita a riflettere sul mistero dell'amore di Dio: Egli, pur vedendo, e ogni volta punendo l'ostinazione nel peccato, rimane comunque fedele all'uomo. Certo il Signore conosce la debolezza dell'uomo: «Ricordando che l'uomo è carne, un soffio che va e non ritorna» (v. 39). E l'uomo mette a dura prova l'amore di Dio, tanto da indurlo nella tentazione di abbandonare il suo popolo, come appare quando ha lasciato divampare la sua collera fino alle soglie della distruzione: diede il suo popolo in preda alla spada, il fuoco divorò il fiore dei giovani, i sacerdoti caddero di spada (vv. 62-64), «ma poi il Signore si destò come da un sonno, come un prode assopito dal vino» (v. 65). Ma Dio sembra non poter fare a meno di amare l'uomo e quindi di salvarlo. La storia sembra proseguire sempre allo stesso modo: al peccato segue il perdono di Dio, al perdono di Dio segue la dimenticanza del popolo. Ma alla fine non trionfa il peccato, ma l'amore di Dio. Il termine del Salmo lascia intravedere la fine della storia: il Signore «fu per loro pastore dal cuore integro e li guidò con mano sapiente» (v. 72). L'amore di Dio, di cui il perdono è parte integrante, trionferà sul peccato.