PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria della Chiesa
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Memoria della Chiesa
giovedì 19 ottobre


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Io sono il buon pastore,
le mie pecore ascoltano la mia voce
e diventeranno
un solo gregge e un solo ovile.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal libro degli Atti 17,1-14

Percorrendo la strada che passa per Anfìpoli e Apollònia, giunsero a Tessalònica, dove c'era una sinagoga dei Giudei. Come era sua consuetudine, Paolo vi andò e per tre sabati discusse con loro sulla base delle Scritture, spiegandole e sostenendo che il Cristo doveva soffrire e risorgere dai morti. E diceva: "Il Cristo è quel Gesù che io vi annuncio". Alcuni di loro furono convinti e aderirono a Paolo e a Sila, come anche un grande numero di Greci credenti in Dio e non poche donne della nobiltà. Ma i Giudei, ingelositi, presero con sé, dalla piazza, alcuni malviventi, suscitarono un tumulto e misero in subbuglio la città. Si presentarono alla casa di Giasone e cercavano Paolo e Sila per condurli davanti all'assemblea popolare. Non avendoli trovati, trascinarono Giasone e alcuni fratelli dai capi della città, gridando: "Quei tali che mettono il mondo in agitazione sono venuti anche qui e Giasone li ha ospitati. Tutti costoro vanno contro i decreti dell'imperatore, perché affermano che c'è un altro re: Gesù". Così misero in ansia la popolazione e i capi della città che udivano queste cose; dopo avere ottenuto una cauzione da Giasone e dagli altri, li rilasciarono. Allora i fratelli, durante la notte, fecero partire subito Paolo e Sila verso Berea. Giunti là, entrarono nella sinagoga dei Giudei. Questi erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalònica e accolsero la Parola con grande entusiasmo, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano davvero così. Molti di loro divennero credenti e non pochi anche dei Greci, donne della nobiltà e uomini. Ma quando i Giudei di Tessalònica vennero a sapere che anche a Berea era stata annunciata da Paolo la parola di Dio, andarono pure là ad agitare e a mettere in ansia la popolazione. Allora i fratelli fecero subito partire Paolo, perché si mettesse in cammino verso il mare, mentre Sila e Timòteo rimasero là.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Vi do un comandamento nuovo:
che vi amiate l'un l'altro.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Paolo si ferma a Tessalonica, capitale della provincia romana della Macedonia, ed entra come di consueto nella sinagoga. Era un importante centro politico, economico, culturale e religioso. Paolo (assieme a Sila e Timoteo), per tre sabati consecutivi, partendo dalle Scritture, annuncia ai presenti che "il Cristo è quel Gesù che io vi annuncio". Anche qui alcuni degli ascoltatori si lasciano toccare il cuore dalla predicazione di Paolo. Anzi, si aggiungono ad essi anche greci e donne di famiglie altolocate. C'è, invece, un altro gruppo di ebrei che, mosso dall'invidia per il successo che Paolo continua ad ottenere, provoca una sommossa contro di lui costringendolo a fuggire verso Berea con i suoi compagni. Qui essi sono accolti dagli ebrei del luogo con uno spirito di grande apertura. Purtroppo, quelli di Tessalonica lo vengono a sapere e si trasferiscono nella città provocando anche qui dei disordini. Come appare chiaramente, l'inizio della Chiesa sul suolo d'Europa è per l'apostolo Paolo una dolorosa catena di amare esperienze assieme. L'accusa, che si ripete, è di provocare disordini pubblici e di ribellione contro lo stato. È il cammino di sempre della Chiesa e di ogni comunità cristiana. Il Signore tuttavia ha promesso che non lascerà mai soli i discepoli e non farà mancare loro l'aiuto. Queste pagine degli Atti ci dicono comunque che la vita cristiana è sempre una vita di lotta contro il male. Sappiamo però che la consolazione che sgorga dall'amicizia con il Signore fa superare ogni difficoltà e ostacolo.