AFRICA
Storia di Martina - Tanzania
Il giorno più felice della mia vita è stato quando i miei genitori mi hanno detto che sarei andata a scuola perché ci trasferivamo nella capitale, Dar es Salaam. Avevo 12 anni quando con mia mamma ho camminato per tanti giorni e per tanta strada, abbiamo quasi fatto 200 km! Per me era come un sogno andare a scuola. Certo, bisognava pagare dei soldi per andarci e i soldi erano pochi, però la mamma mi ha comprato tutto: la divisa, i quaderni e tutto quello che serve. La mamma ha lavorato tanto per questo. Non siamo in tanti a scuola, perché costa tanti soldi, e non tutti ce la fanno.
Io sono molto fortunata, perché una mia amica non ha una scuola di pietra come ce l'ho io. Lei si chiama Veridiane e non parla tanto bene la mia lingua perché dice che viene da un altro paese, il Ruanda, dove c'era la guerra. Non ha neanche una casa, perché con la sua famiglia è dovuta scappare e ora sta in un posto all'aperto che si chiama campo profughi.
Mi racconta sempre che quando è arrivata nel campo profughi non aveva niente, allora le hanno dato un maglione molto lungo che veniva da un altro continente. Eppure è contenta lo stesso, perché non vede più le brutte cose della guerra e ora va anche a scuola. La scuola la fanno sotto un albero di acacia, si siedono sui tronchi sistemati dai genitori e scrivono per terra. Mi ha detto che la maestra è molto simpatica, ogni mattina dà loro sempre il benvenuto alla scuola e cammina tanto su e giù.
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