change language
sei in: home - rassegna stampa newslettercontattilink

Sostieni la Comunità

  
25 Marzo 2011

Per la libertà in Libia si è fatto troppo poco

 
versione stampabile

Il vento arabo di libertà sta vivendo ore di incertezza e dolore. Soprattutto il Libia. Il colonnello Gheddafi ha tentato di reprimere con violenza la protesta. C'era da aspettarselo dopo più di quattro decenni di sanguinosa dittatura, in cui lo Stato libico e le sue risorse si sono identificate con il dittatore e la sua famiglia. Non sembra che Gheddafi abbia intenzione di cedere, lui che in passato ha sostenuto il sanguinario dittatore ugandese Amin Dada. Il capo libico è un personaggio che ha compiuto atti terroristici e appoggiato il terrorismo. Per gli Stati Uniti era alla testa di uno Stato-canaglia. Ma Gheddafi è stato abile nel gestire risorse e posizione geopolitica. In Africa si è fatto amici con il denaro; ha sostenuto gruppi in lotta o proposto improbabili mediazioni. Ha avuto anche aspetti di realismo, specie negli ultimi anni, come quando ha rinunciato alle armi di distruzione di massa.

L'Italia, fin da Giulio Andreotti, ha cercato buoni rapporti con il vicino libico, anche per le risorse petrolifere. In fondo - notava Andreotti - il Colonnello era un argine al fondamentalismo. La politica di buon vicinato è stata proseguita da Romano Prodi e Massimo D'Alema. Con Silvio Berlusconi si è arrivati a espressioni di vera cordialità. Si è affidato alla Libia il compito di frenare il flusso degli immigrati africani verso le coste italiane. Ricordo quanto mi ha raccontato un giovane etiopico (che voleva venire in Italia) a proposito del violento trattamento dei libici. Poi le visite di Gheddafi in Italia, nel 2009 e nel 2010, sono state umilianti per il nostro Paese. Tra l'altro ha impartito lezioni di islam, invitando alla conversione. E' stato un po' troppo, anche per chi sa che nessun Paese può scegliere i suoi vicini.

Invece si è fatto poco per il vento di libertà che soffiava in Libia. Intanto si dava tempo al Colonnello di riprendere fiato e di agire con violenza. Gli esperti discettavano se la rivolta avrebbe portato al fondamentalismo. Gli Stati Uniti, favorevoli al multilateralismo, non volevano iniziative unilaterali. Finché la Francia di Sarkozy si è mossa, quando i ribelli erano alle strette. La preparazione diplomatica dell'intervento è stata sommaria e si stanno registrando atteggiamenti critici tra arabi e africani. Ora siamo in guerra, con la presenza occidentale (i cui limiti non sono ancora chiari) nello spazio aereo libico. Come andrà a finire? Speriamo che la ragione prevalga e le vite umane siano risparmiate. 

Complessivamente la via araba alla democrazia si rivela difficile: lo si vede anche dalle repressioni inello Yemen, in Siria e altrove. Ma ormai i regimi dittatoriali scricchiolano in un mondo in cui l'opinione dei singoli conta e l'onda dei giovani preme. Sta avvenendo, poi, il difficile passaggio dalla rivolta alla politica in Egitto e in Tunisia: anche qui niente è scontato. Tuttavia la storia si è rimessa in movimento nel mondo arabo.


 LEGGI ANCHE
• NEWS
5 Gennaio 2018
CONAKRY, GUINEA

Il ministro degli Esteri Alfano visita il centro Dream di Conakry "Qui i sogni si trasformano in realtà"

IT | DE | PT
22 Dicembre 2017
NAKURU, KENYA

In certe parti del mondo, l'acqua è il più bel regalo di Natale: una cisterna per le detenute di Nakuru in Kenya

IT | ES | DE | FR | PT | CA | NL
19 Dicembre 2017
ADDIS ABEBA, ETIOPIA

Una delegazione di Sant'Egidio ad Addis Abeba incontra il Presidente della Commissione dell'Unione Africana Moussa Faki

IT | DE | FR | NL
1 Dicembre 2017

​​World AIDS Day, Sant’Egidio: curare l’Africa è, oggi ancor di più, curare le sue donne

IT | DE | PT | NL | HU
30 Novembre 2017

Europa e giovani migranti, il futuro va creato in Africa. Un articolo di Andrea Riccardi sul Corriere della Sera

27 Novembre 2017
ROMA, ITALIA

Basilica di San Bartolomeo: Preghiera in memoria di Suor Veronika Theresia Ràckovà, la sua vita per i malati in Sud Sudan

tutte le news
• STAMPA
24 Febbraio 2018
Avvenire

A spasso per Milano aiutando l'Africa

24 Gennaio 2018
Avvenire

Sviluppo. Alfano: «La Cooperazione è tornata al centro dell'agenda politica»

19 Gennaio 2018
Famiglia Cristiana

Europa e Africa, un destino comune

8 Gennaio 2018
OnuItalia

Alfano chiude missione in Africa al centro ‘Dream’ di Conakry (sant’Egidio)

30 Dicembre 2017
Notizie Italia News

La politica estera italiana nell'ultima legislatura. Un breve bilancio

7 Dicembre 2017
Famiglia Cristiana

E ora l'Europa si accorge dell'Africa

tutta la rassegna stampa
• NO PENA DI MORTE
31 Ottobre 2014

Inaugurata a Bukavu la campagna "Città per la vita"

12 Ottobre 2014
All Africa

Africa: How the Death Penalty Is Slowly Weakening Its Grip On Africa

20 Settembre 2014
AFP

In Ciad rischio criminalizzazione gay, ma abolizione pena morte

20 Settembre 2014

Ciad: il nuovo codice penale prevede l'abolizione della pena di morte

vai a no pena di morte
• DOCUMENTI

''Entente de Sant'Egidio'': Accordo politico per la pace nella Repubblica Centrafricana

Burkina Faso - La Paix est l'avenir: Rencontre des religions pour la paix

Comunicato stampa contro i linciaggi in Mali

The Goal of a DREAM

Dichiarazione dell'Unione Africana sul Patto Repubblicano firmato a Bangui

Jean Asselborn

Discours du Vice-Premier ministre, ministre des Affaires étrangères Grand-Duché de Luxembourg Jean ASSELBORN

tutti i documenti
• LIBRI
tutti i libri

FOTO

1504 visite

1507 visite

1530 visite

1518 visite

1542 visite
tutta i media correlati