PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Preghiera della Pasqua
Parola di Dio ogni giorno

Preghiera della Pasqua

Memoria di sant'Adalberto, vescovo di Praga. Subì il martirio in Prussia orientale dove si era recato per annunciare il Vangelo (+997). Soggiornò a Roma dove la sua memoria è venerata nella Basilica di San Bartolomeo all'Isola Tiberina.
Leggi di più

Libretto DEL GIORNO
Preghiera della Pasqua
mercoledì 23 aprile

Memoria di sant’Adalberto, vescovo di Praga. Subì il martirio in Prussia orientale dove si era recato per annunciare il Vangelo (+997). Soggiornò a Roma dove la sua memoria è venerata nella Basilica di San Bartolomeo all’Isola Tiberina.


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Cristo è risorto dai morti e non muore più !
Egli ci attende in Galilea !

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal vangelo di Luca 24,13-35

Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. Ed egli disse loro: "Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?". Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: "Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?". Domandò: "Che cosa?". Gli risposero: "Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l'hanno crocifisso. Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l'hanno visto".

Ed egli disse loro: "Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?". E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: "Resta con noi perché si fa sera e il giorno gia volge al declino". Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l'un l'altro: "Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?". E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: "Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone". Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Cristo è risorto dai morti e non muore più !
Egli ci attende in Galilea !

Alleluia, alleluia, alleluia !

La Chiesa con la narrazione di Emmaus ci fa restare ancora dentro il giorno di Pasqua: non dobbiamo allontanarci da essa, dobbiamo riviverla per gustarne il mistero salvifico per noi e per il mondo. Potremmo dire che il viaggio dei due discepoli continua tuttora anche con noi. La loro tristezza è simile alla nostra, a quella di tanti uomini e di tante donne che vivono schiacciati dal dolore e dalla violenza. Quanti, anche oggi, cedendo alla rassegnazione che nulla può cambiare, come quei due discepoli, se ne tornano nel proprio piccolo villaggio, alle proprie occupazioni e nel chiuso dei propri personali interessi? Certo non mancano motivi per rassegnarsi: lo stesso Vangelo – si potrebbe dire – viene spesso sconfitto dal male. Tutti vediamo che non di rado l’odio vince sull’amore, il male sul bene, l’indifferenza sulla compassione. Ma ecco venire tra noi uno straniero – sì, uno che non si è rassegnato alla mentalità del mondo e che perciò gli è straniero – il quale si pone accanto a noi. Certo, va accolto. E c’è bisogno che inizi un dialogo con lui. È quanto accade nell’aprire le Sante Scritture e nell’iniziare a prestare ascolto. All’inizio c’è un rimprovero, ossia l’emergere di una distanza tra quelle parole alte e la nostra pigrizia, il nostro peccato, la nostra rassegnazione a quanto viviamo e a quanto accade nel mondo. Ma se continuiamo ad ascoltare quello straniero, se continuiamo ad aprire le orecchie e il cuore alle sue parole, anche noi, assieme a quei due, sentiremo riscaldarsi il cuore nel petto e sciogliersi la tristezza che ci sovrasta. Abbiamo bisogno di ascoltare le parole evangeliche per sgombrare dalla mente i pensieri banali che ci impediscono di vedere i segni dei tempi. Il Vangelo ascoltato e meditato è la luce che rischiara i nostri occhi per vedere il disegno di Dio ed è anche il fuoco che scalda il cuore per riscoprire la passione di cambiare il mondo. Dopo il lungo colloquio con quello straniero – siamo ormai alla fine del viaggio – sgorga dal loro cuore una preghiera semplice: “Resta con noi”. Il Vangelo non passa senza effetto. Chi lo ascolta ritrova la preghiera. E Gesù l’ascolta prontamente. Era stato lui stesso a suggerire ai discepoli: “Chiedete e otterrete” (Gv 16,24). E nell’Apocalisse: “Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me” (Ap 3,20). Quella sera di Pasqua, Gesù entrò a cenare con i due. E mentre spezzava il pane lo riconobbero. Vedendo quel gesto dello “spezzare il pane”, che Gesù aveva compiuto nell’ultima cena, i due riconobbero il Maestro. Non era più nella tomba. Anzi, li accompagnava ora lungo le strade del mondo. E subito, infatti, uscirono per comunicare il Vangelo della resurrezione agli altri fratelli. Maria lo riconobbe mentre la chiamava per nome, i due di Emmaus mentre spezzava il pane con loro. L’Eucaristia è per noi la Pasqua, il momento dell’incontro con il Risorto, assieme a Maria e ai due di Emmaus.

PAROLA DI DIO OGNI GIORNO: IL CALENDARIO