PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Memoria della Madre del Signore
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Memoria della Madre del Signore
martedì 24 ottobre


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Lo Spirito del Signore è su di te,
chi nascerà da te sarà santo.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal libro degli Atti 18,9-28

Una notte, in visione, il Signore disse a Paolo: "Non aver paura; continua a parlare e non tacere, perché io sono con te e nessuno cercherà di farti del male: in questa città io ho un popolo numeroso". Così Paolo si fermò un anno e mezzo, e insegnava fra loro la parola di Dio.
Mentre Gallione era proconsole dell'Acaia, i Giudei insorsero unanimi contro Paolo e lo condussero davanti al tribunale dicendo: "Costui persuade la gente a rendere culto a Dio in modo contrario alla Legge". Paolo stava per rispondere, ma Gallione disse ai Giudei: "Se si trattasse di un delitto o di un misfatto, io vi ascolterei, o Giudei, come è giusto. Ma se sono questioni di parole o di nomi o della vostra Legge, vedetevela voi: io non voglio essere giudice di queste faccende". E li fece cacciare dal tribunale. Allora tutti afferrarono Sòstene, capo della sinagoga, e lo percossero davanti al tribunale, ma Gallione non si curava affatto di questo.
Paolo si trattenne ancora diversi giorni, poi prese congedo dai fratelli e s'imbarcò diretto in Siria, in compagnia di Priscilla e Aquila. A Cencre si era rasato il capo a causa di un voto che aveva fatto. Giunsero a Èfeso, dove lasciò i due coniugi e, entrato nella sinagoga, si mise a discutere con i Giudei. Questi lo pregavano di fermarsi più a lungo, ma non acconsentì. Tuttavia congedandosi disse: "Ritornerò di nuovo da voi, se Dio vorrà"; quindi partì da Èfeso. Sbarcato a Cesarèa, salì a Gerusalemme a salutare la Chiesa e poi scese ad Antiòchia.
Trascorso là un po' di tempo, partì: percorreva di seguito la regione della Galazia e la Frìgia, confermando tutti i discepoli.
Arrivò a Èfeso un Giudeo, di nome Apollo, nativo di Alessandria, uomo colto, esperto nelle Scritture. Questi era stato istruito nella via del Signore e, con animo ispirato, parlava e insegnava con accuratezza ciò che si riferiva a Gesù, sebbene conoscesse soltanto il battesimo di Giovanni. Egli cominciò a parlare con franchezza nella sinagoga. Priscilla e Aquila lo ascoltarono, poi lo presero con sé e gli esposero con maggiore accuratezza la via di Dio. Poiché egli desiderava passare in Acaia, i fratelli lo incoraggiarono e scrissero ai discepoli di fargli buona accoglienza. Giunto là, fu molto utile a quelli che, per opera della grazia, erano divenuti credenti. Confutava infatti vigorosamente i Giudei, dimostrando pubblicamente attraverso le Scritture che Gesù è il Cristo.


 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Ecco, Signore, i tuoi servi:
avvenga a noi secondo la Tua Parola.

Alleluia, alleluia, alleluia !

La predicazione di Paolo, assieme a molte conversioni, continua a suscitare anche opposizione. E nella stessa comunità cristiana si alzavano non poche liti e contese con il rischio anche di divisioni. Forse l'apostolo è colto da qualche momento di sconforto. A noi, in verità, basta molto meno per scoraggiarci, per tirarci indietro e per tornare a pensare alle nostre cose personali. Paolo, in un colloquio notturno con il Signore che tanto somiglia a quelli che Gesù stesso faceva di notte con il Padre dei cieli, si sente invece dire: «Non aver paura; continua a parlare e non tacere perché Io sono con te». E – aggiunge Luca – Paolo si fermò ancora un anno e mezzo a Corinto predicando il Vangelo. L'apostolo comprese ancor più profondamente che solo il Signore era la roccia su cui fondare la propria vita e la propria azione pastorale. Nella preghiera aveva ritrovato l'ispirazione della sua stessa missione apostolica. E continuò quindi a predicare il Vangelo nella regione circostante incoraggiando le varie comunità da lui fondate e trovando anche difesa da parte delle autorità civili, come il proconsole Gallione in Acaia. Ma l'apostolo non è solo in questa missione. Aquila e Priscilla lo accompagnano e sono loro che a Efeso aiutano un certo Apollo, di cui Paolo parla nella prima Lettera ai Corinzi, per inserirlo in una comunione che armonizzi i diversi carismi che il Signore suscita nella comunità dei credenti.

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