PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Preghiera della Pasqua
Parola di Dio ogni giorno

Preghiera della Pasqua

Memoria di sant'Adalberto, vescovo di Praga. Subì il martirio in Prussia orientale dove si era recato per annunciare il Vangelo (+997). Soggiornò a Roma dove la sua memoria è venerata nella basilica di San Bartolomeo all'Isola. Leggi di più

Libretto DEL GIORNO
Preghiera della Pasqua
martedì 23 aprile

Memoria di sant'Adalberto, vescovo di Praga. Subì il martirio in Prussia orientale dove si era recato per annunciare il Vangelo (+997). Soggiornò a Roma dove la sua memoria è venerata nella basilica di San Bartolomeo all'Isola.


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Cristo è risorto dai morti e non muore più !
Egli ci attende in Galilea !

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal libro degli Atti 2,36-41

Sappia dunque con certezza tutta la casa d'Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso".
All'udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: "Che cosa dobbiamo fare, fratelli?". E Pietro disse loro: "Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro". Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: "Salvatevi da questa generazione perversa!". Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Cristo è risorto dai morti e non muore più !
Egli ci attende in Galilea !

Alleluia, alleluia, alleluia !

Le parole di questa prima predicazione dell'apostolo Pietro colpirono il cuore di coloro che lo ascoltavano. Essi, scrivono gli Atti, «si sentirono trafiggere il cuore». È il compito di ogni predicazione: giungere al cuore di chi ascolta e trafiggerlo, ossia interrogarlo. La Lettera agli Ebrei dirà che la Parola di Dio è come una spada a doppio taglio che penetra nel più profondo del cuore. Colpiti nel cuore gli ascoltatori subito rivolsero a Pietro una domanda, semplice ma fondamentale: «Che cosa dobbiamo fare?». È la domanda che ogni predicazione deve suscitare. Pietro propone come risposta il Vangelo come lievito di una nuova società, come energia che porta a concepire e a vivere in modo nuovo i rapporti tra gli uomini. Il Vangelo, infatti, non ha la pretesa di dettare un programma socialmente perfetto. Il Vangelo chiede la conversione del proprio cuore. È dal cambiamento del cuore che inizia a partire il cambiamento del mondo. Sono gli uomini e le donne con un cuore non più di pietra, ma pieno di quell'amore che spinge a dare la propria vita per gli altri. Chi accoglie il Vangelo non è più schiavo della solitudine e dell'egoismo, ma partecipa alla vittoria dell'amore sull'odio, della vita sulla morte. Luca nota che «coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone» (v. 41). Il Vangelo generava la comunità. E i tratti di questa nuova comunità sono ben delineati: l'ascolto degli insegnamenti degli apostoli, l'unione fraterna, la frazione del pane e la preghiera, la comunanza dei beni. È la descrizione di ogni comunità cristiana di ieri e di oggi. Ogni generazione cristiana, anche la nostra, è chiamata a confrontarsi con questa pagina degli Atti. E quando si parla di riforma della Chiesa si intende, appunto, riprendere quella "forma" che aveva la prima Chiesa. È la profezia che gli Atti continuano a riproporci perché anche noi possiamo realizzarla.

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