INTERVENTO DI
ANDREA RICCARDI
Signor Presidente,
è per la Comunità di Sant’Egidio e per i suoi amici, che sono raccolti in questa festa, un vero onore salutarla in mezzo noi.
La nostra è una storia, Signor Presidente, maturata da Roma e l’Italia all’Europa e al mondo, in particolare al Sud del mondo. Per questo la sua presenza, oltre al significato della carica che ricopre, è avvertita da noi come quella di una personalità dalle visioni, larghe e realistiche, sulla collocazione internazionale del nostro Paese. In primo luogo, l’Europa (tra l’altro ricorre oggi il decimo anniversario del Trattato di Maastricht); ma anche il Mediterraneo, come cerniera delicata in questo tempo difficile di rapporto tra culture, religioni e civiltà. E mi permetto di aggiungere anche il Sud del mondo, in particolare l’Africa.
Come Ella sa, in questo 2002, si compie il decimo anniversario della pace tra mozambicani, negoziata a Sant’Egidio. E’ un’occasione per salutare un popolo che ha saputo uscire dalla spirale della guerra e che oggi rappresenta una felice eccezione in Africa. Ma è anche l’occasione per riflettere sulla responsabilità del nostro Paese verso l’Africa, al cui proposito Ella, Signore Presidente, pronunziò un discorso in occasione della Giornata dedicata a questo continente che resta, per me, un testo da rimeditare per una politica costruttiva dei rapporti tra Nord e Sud. Lei, Signor Presidente, è tra l’altro informato della priorità che noi attribuiamo ai processi di pace e all’intervento per la cura dell’AIDS.
Nel ringraziarla per la Sua presenza, Signor Presidente, mi permetta anche di dire un grazie al Cardinal Vicario per le parole di stima da lui pronunziate; per dire grazie a tutte le illustri Personalità presenti, tra cui il Sindaco di Roma, ai rappresentanti delle Chiese e della comunità cristiane, a quelli della Comunità ebraica in quell’intreccio tra le due rive del Tevere e della Comunità islamica. Insomma dico grazie a tutti gli amici che da tanto tempo ci sostengono e ci accompagnano con il loro affetto. Grazie Signor Presidente!