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Liturgia di ringraziamento per il 50mo anniversario della Comunità di Sant'Egidio

10 febbraio, ore 17,30 Basilica di San Giovanni in Laterano

 
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4 Ottobre 2010 16:30 | Museu Picasso

Barcellona 2010 - Intervento di Seraphim KYKKOTIS



Seraphim Kykkotis


Metropolita ortodosso, Patriarcato di Alessandria

  La Sacra Scrittura ci trasmette del seguente insegnamento di Gesù: "Rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carita`, rimanendo unanimi e concordi" (Filippesi 2,2).

I problemi attuali che il mondo si trova a dover affrontare e che hanno conseguenze catastrofiche se non vengono risolti, come ad esempio le minacce di conflitto nucleare, la rottura della pace e della sicurezza globali, il terrorismo, le guerre convenzionali, la distruzione dell'ambiente e la lotta contro malattie come l'HIV / AIDS e la malaria, tra l'altro, sono un invito a tutti noi a farci coinvolgere nell’affrontare le sfide future, ma soprattutto sono chiamate per noi a svolgere un ruolo molto importante nella ricerca di soluzioni.

L'impegno ecumenico è assolutamente essenziale se vogliamo essere efficaci testimoni del Vangelo di Gesù Cristo.

I nostri insegnamenti cristiani come trasmessi nel Santo Vangelo, ci invitano a essere vigilanti e ad affrontare tutti i problemi tra di noi con forza d’animo ed agape così che possiamo svolgere il nostro ruolo nel mondo. Perché ciò accada abbiamo bisogno di rafforzare i nostri legami cristiani in modo che siamo in grado di essere vittoriosi facendo sentire la nostra presenza ancora di più nel mondo moderno, con i migliori risultati possibili ed in modo significativo. Quando ci dividiamo, l'amore di Dio nei nostri cuori è sacrificato per il nostro orgoglio. Invece di pregiudizi sugli altri cristiani e credere che noi siamo nel giusto e loro hanno torto, dovremmo cercare un punto di vista biblico comune su tutte le questioni. Dobbiamo cercare di lavorare in armonia e all’unisono per glorificare Dio e lavorare per il Suo regno. Questo approccio può sembrare troppo semplicistico, ma dimostra un atteggiamento di umiltà che ci aiuterà a portare l'unità più vicina.

E` l'opera salvifica di Gesù Cristo che unisce tutti noi che abbiamo un patrimonio comune, vale a dire, il sangue di Gesù Cristo che è stato versato per il perdono di tutti i nostri peccati. Siamo stati redenti da Dio stesso attraverso la sua grazia. Le nostre Sacre Scritture ci informano degli elementi essenziali della nostra fede e, se agiamo al di fuori di questi elementi essenziali allora stiamo separando noi stessi da Cristo. Romani 14,1-12 parla di accettare i cristiani delle diverse opinioni e di non giudicarli, perché, "4Chi sei tu, che giudichi un servo che non è tuo? Stia in piedi o cada, ciò riguarda il suo padrone. Ma starà in piedi, perché il Signore ha il potere di tenerlo in piedi. C'è chi distingue giorno da giorno, chi invece li giudica tutti uguali; ciascuno però sia fermo nella propria convinzione…Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E tu, perché disprezzi il tuo fratello? Tutti infatti ci presenteremo al tribunale di Dio” (Romani 14,4-5;10). 

L’intero punto focale è posto sul fatto che abbiamo bisogno di essere uniti mentre noi cerchiamo di servire l'umanità e lavorare per il suo Regno. Abbiamo bisogno di andare oltre le barriere che ci separano  verso quel fondamento comune che ci lega tutti: Gesù Cristo!

  Abbiamo bisogno di esaminare attentamente cosa ha protetto l'unità del cristianesimo nei primi secoli del nostro percorso storico, e dovremmo poi applicare gli stessi principi spirituali, mentre cerchiamo ancora una volta di avere un ruolo dinamico da svolgere nella promozione del Vangelo cristiano nell’età moderna in cui viviamo.

Un segno di tradimento (allontanamento dalla verità) nella Chiesa cristiana di oggi sono il diverbio e la divisione che sono in evidenza tra molti cristiani. Nostro Signore Gesù Cristo ha detto che il mondo avrebbe saputo che siamo i suoi discepoli dall’amore che abbiamo gli uni per gli altri (Giovanni 13,35). Leggiamo anche nella lettera ai Colossesi (3,14), che l'amore è l'unico legame perfetto di unità. Il Nuovo Testamento parla di noi tutti: essere uniti in e attraverso Gesù Cristo (Efesini. 4,5). San Paolo ci dice che Cristo non è in alcun modo diviso (1 Cor. 1,12-13). Ma, purtroppo, noi come credenti siamo spesso divisi per qualunque ragione.

  Cosi come fa la Comunità di S. Egidio, tutti i cristiani sono obbligati a collaborare tra loro e ad avere un dialogo costante con tutte le altre religioni al fine di rafforzare la determinazione di tutti i nostri membri del corpo di Cristo al fine di affrontare i compiti gravi che ci attendono, nella lotta verso molti problemi per l'umanità e il nostro fragile pianeta.

I cristiani hanno bisogno di cooperare dentro e con organizzazioni internazionali, organismi governativi e organismi non governativi, le università, con una vasta gamma di accademici di varie discipline ed in molte altre sedi globali in cui siamo in grado di unire i nostri sforzi nel tentativo di mantenere la pace e la sicurezza, l’ulteriore lotta contro la povertà globale e nella tutela dei diritti umani fondamentali e dell'ambiente, come si sforza di fare la Comunità di S. Egidio. 

 

L'amore è il legame perfetto di unità, (Col. 3,14). A questo proposito, Sua Beatitudine, il Papa e il Patriarca di Alessandria e di tutta l'Africa, Theodoros II e il suo clero, stanno lavorando instancabilmente verso gli obiettivi di pace e sicurezza. L'allontanamento dalla fede è un evento triste e comincia nel nostro cuore quando ci allontaniamo dai nostri fratelli e sorelle in Cristo a causa di una divergenza di opinioni.

Questo allontanamento inoltre significa che noi ci allontaniamo anche dalla verità. Cerchiamo di non abbandonare la verità della chiamata di Dio all’unità e all’amore, all'interno del corpo di Cristo.

  Abbiamo bisogno di guardare ai nostri cuori e alle nostre menti e confrontarci con Gesù Cristo e con la Sacra Scrittura. Dove due sono in disaccordo, siamo noi che dobbiamo cambiare mentalità. Abbiamo bisogno di pregare Dio di darci molte più opportunità di lavorare con gli altri cristiani attraverso le linee confessionali. Dobbiamo riconoscere che possiamo avere divergenze di opinioni e di stili di culto. Ma, l’agape dovrebbe prevalere e noi dovremmo sostenerci e sollevarci l'un l'altro ed essere uniti in Cristo, per la gloria del suo Regno.

  Dovremmo essere incoraggiati dai molti nuovi sviluppi, come quello del Global Forum Cristiano, che riunisce insieme ortodossi, cattolici, anglicani, protestanti, cristiani evangelici e pentecostali a condividere la nostra fede in Cristo e attraverso il quale siamo in grado di imparare di più gli uni degli altri. Solo da tali azioni, in cui l’agape prevale possiamo essere in grado di portare pace e giustizia nel mondo.

  Esprimo gratitudine a tutti i partecipanti, e la nostra gratitudine va anche al Comitato Organizzatore per l'eccellente organizzazione del convegno accademico cristiano congiunto del Patriarcato di Alessandria e della Comunità di S. Egidio in Alessandria, con il tema “La teologia e la diaconia dell’apostolo ed evangelista Marco”. Questo ci ha permesso di testimoniare ulteriormente la nostra appartenenza comune in Cristo e di condividere la Sua missione.

È l'elemento di base che abbiamo per raggiungere il mondo con il Vangelo prima che Gesù Cristo ritorni. Come corpo di Cristo, dobbiamo cercare di metterci alle spalle ciò che crea divisioni all'interno della Chiesa. Se la Chiesa fosse unita sarebbe in grado di svolgere molto meglio un ruolo risolutivo sulle numerose e gravi questioni che affliggono il nostro mondo; questioni che stanno gradualmente divenendo di difficile soluzione. E` una mia profonda preoccupazione e un mio desiderio testimoniare la Chiesa Unita nell’agape, e lavorare insieme affinché il nostro mondo afflitto sia raggiunto dalla grazia di Gesù Cristo.

In Giovanni 17,20-23 si legge "perché siano perfetti nell'unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me”.

Il Signore guidi tutti noi mentre cerchiamo di servirlo.

 

 

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Barcellona 2010

Messaggio
di Papa
Benedetto XVI


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