Tirana (Albania) –Nuovi ospiti per la casa protetta della Comunità di Sant’Egidio per malati psichici
12 aprile 2011
“E’ il cuore che mi canta !!!”: così ha risposto Ilir, uno dei due malati psichici che la Comunità di Sant’Egidio ha fatto uscire definitivamente dal reparto dei cronici dell’ospedale psichiatrico di Tirana, a chi gli chiedeva perché cantasse a squarciagola. Nei primi giorni di aprile, infatti, un gruppo della Comunità di Sant’Egidio proveniente dall’Italia si è recato a Tirana proprio per realizzare e accompagnare le dimissioni dall’ospedale di Ilir e Dashmini, che sono andati a vivere nella casa della Comunità dove abitano già dal 2004 alcuni malati, usciti dallo stesso ospedale. L’incontro è stato molto commovente: tutti erano contenti di rivedersi, felici di essere finalmente in una casa vera. Una bella festa insieme ha concluso il primo giorno di libertà, con la gioia di una famiglia che si è allargata. Canti e danze della tradizione albanese – ma anche tante canzoni italiane – hanno accompagnato il pomeriggio.
Nella casa ciascuno ha il suo compito: chi apparecchia, chi si occupa del giardino, chi di andare a fare la spesa. Accanto alle incombenze quotidiane, tanti momenti di vita “normale”: si legge il giornale, si gioca a scacchi, si fuma una sigaretta.
Questi giorni sono stati anche l’occasione per tornare a fare visita ai malati ancora ricoverati nel reparto psichiatrico. Ogni giorno ci sono state le uscite a piccoli gruppi per passeggiare o andare al bar: seduti ai tavolini abbiamo spesso gustato insieme caffè, the e biscotti… e tanta amicizia, talvolta, per chi ha difficoltà a parlare, fatta di sguardi e di gesti.
Anche questi malati aspettano con impazienza il momento di essere accolti nella casa protetta, realizzando così un sogno antico della Comunità, quello della chiusura definitiva del reparto dei malati cronici.
Sempre negli stessi giorni è proseguito il corso di formazione per il personale paramedico che lavorerà nelle due nuove case che la Comunità sta realizzando, che rappresentano un ulteriore contributo a sostegno del processo di riforma della salute mentale in atto in Albania.