C. è stato sfrattato dall'abitazione in cui viveva con la moglie di 49 anni che ha un'invalidità del 47%. Nel 2011 ha perso il lavoro perché la società per la quale lavorava è fallita. Prima di rivolgersi alle istituzioni (poiché si vergognava) ha venduto la sua macchina e qualcosa d'oro che gli era rimasto, poi ha dovuto chiedere aiuto. Gli hanno proposto di andare in un dormitorio per uomini, mentre per la moglie l'unica collocazione che è stata reperita era in una casa famiglia per donne vittime di violenza. Loro non hanno voluto separarsi ed attualmente dormono per strada.
R. chiama perché ha perso il lavoro, è prossimo allo sfratto e ed ha diversi problemi di salute; chiede dove poter mangiare.
J. è un uomo dominicano di 47 anni, da 25 in Italia regolarmente; ha una malattia genetica rara che sta progredendo e per questo ha perso il lavoro. Comincia ad avere problemi motori, anche se ancora si muove autonomamente, e problemi nel linguaggio. In questo ultimo periodo è stato ospite di amici ma hanno avuto uno sfratto esecutivo e tra pochi giorni sarà per strada. La persona che ha chiamato è un suo amico da tanti anni e lo sta aiutando; J. sta facendo le pratiche per l'invalidità, ha parlato con la Caritas che gli ha garantito la mensa 2 volte al giorno. Per il problema dell'alloggio non sa come fare. Inoltre, perdendo la casa deve anche risolvere il problema della residenza. E' preoccupato perché tra due giorni si troverà per strada.
“In questi mesi ho dovuto fare una spesa medica molto forte perché non ho l’esenzione del ticket sanitario. In più devo pagare un affitto di 700 euro, sono madre di una ragazza di 16 anni, che studia, io lavoro come operatrice sociale, ma il mio stipendio non basta per coprire tutte le spese. Devo pagare le bollette di luce e gas, voi potete aiutarmi, o indirizzarmi ad una istituzione che possa aiutarmi?”
A. chiama perché attualmente vive in una camera in subaffitto ma non lavorando non ce la fa più a pagarla, ha diversi problemi di salute – è cardiopatico - ed una invalidità all'80% per la quale riceve la pensione di circa 400 euro. Da un mese non riesce più a pagare la camera e teme che da qui a poco dovrà andarsene.
E. è una donna sola con due gemelli di 9 mesi; in questo periodo non lavora ed ha difficoltà economiche. Chiama per sapere se abbiamo pannolini, abiti e giocattoli per i suoi bambini.
T. chiama da Brescia nella speranza di trovare una collocazione abitativa per sé in cambio di volontariato. E' da oggi in una situazione altamente precaria, ha perso il lavoro e da oggi anche l'alloggio, non vuole finire per la strada. Si dice solo e disposto anche a spostarsi in altre città e paesi. Desidererebbe avere un alloggio e un pasto caldo ed in cambio si metterebbe a disposizione per un qualsiasi aiuto. Prima di trovarsi in difficoltà faceva il volontario per il 118; metterebbe volentieri questa sua esperienza al servizio della struttura ospitante. Ha 45 anni.
P. è una donna di 49 anni che chiama perché cerca lavoro. Con una cooperativa ha lavorato presso una mensa scolastica per alcuni mesi. Attualmente lavora saltuariamente, quando viene chiamata.
M. è un uomo di 37 anni della provincia di Salerno che si trova senza lavoro e in difficoltà economiche. Non ha famiglia e telefona perché vorrebbe venire a Roma per provare a cercare lavoro e una nuova sistemazione. Chiede un posto per dormire un lavoro
A. è un ragazzo che da quando ha 16 anni si arrangia da solo con lavoretti e vive in stanze in affitto. I suoi sono separati, il padre è di Roma ma ora è all'estero, la madre vive nelle Marche ma fa lavori stagionali, anche lei ha una stanza in affitto e non può ospitarlo. Al momento non ha soldi abbastanza per pagarsi una stanza e sta per strada, ma non ci vuole stare e chiede un posto per dormire.
R. è disoccupato da due anni. Prima ha lavorato come elettricista e progettista di impianti elettrici per varie ditte. Negli ultimi anni non è più riuscito a trovare un lavoro.
"Mi sono trasferita da qualche mese a Roma per lavoro, avevo trovato una sorta di lavoro di ragazza alla pari presso una famiglia con due ragazzi autistici, purtroppo la madre è andata via di casa licenziando dopo qualche mese tutte le domestiche e baby sitter e lasciandole in mezzo a una strada. Ho lasciato la mia cittadina e l'appartamento in affitto in cui vivevo per trasferirmi qui a Roma, dopo aver fatto un mese di lavoro e appurato che avrei potuto svolgerlo e mi avrebbe permesso di ricominciare una vita dedicandomi anche con amore a questa forma di lavoro –volontariato. La mia attività commerciale non mi dava più da vivere e l'ho svenduta per pagare tutti i debiti accumulati rimanendo così senza più niente e in mezzo a una strada. Ora sono ospite di amici a Roma ma non potranno ospitarmi per sempre, sto cercando lavoro ma non ho conoscenze e oltretutto la famiglia dove ho lavorato non mi ha pagato l'ultimo mese perché non hanno soldi. La mia famiglia di origine ha molti problemi economici e il mio ex marito non mi passa gli alimenti. Vorrei chiedervi come posso fare per avere una residenze momentanea nel comune di Roma e se sapete indirizzarmi in qualche situazione di lavoro legata al volontariato o altro. Grazie di cuore C.”
M. non ha più una casa perché ha litigato con la compagna con cui viveva con cui ha una figlia.
Ha solo una pensione di invalidità, quindi ha sia problemi economici che abitativi.
C. è una guardia giurata, si è separato da qualche tempo. Fra gli alimenti e altre spese si trova in grandi ristrettezze economiche e ci chiama per sapere se può venire a mangiare da noi su consiglio di un altro papà.
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