Decreto immigrazione, l'appello di Impagliazzo al Parlamento: ''Si ispiri a princìpi di umanità e integrazione''

COMUNICATO STAMPA
Il presidente di Sant'Egidio: ''Garantire i diritti dei profughi, reintrodurre vie di ingresso regolare anche per motivi di lavoro e approvare subito la riforma della cittadinanza''

In attesa di conoscere i dettagli del decreto varato ieri dal governo in tema di immigrazione, il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, lancia un appello al Parlamento che, nelle prossime settimane, dovrà riconvertirlo in legge: “Occorre avviare una riforma complessiva evitando, per questa delicata materia, ogni strumentalizzazione politica. Non si può ragionare solo in termini di sicurezza, ma ispirarsi a princìpi di umanità e puntare sull’integrazione. E’ urgente in questo senso l’approvazione la nuova legge sulla cittadinanza, bloccata da troppo tempo al Senato, dato che riguarda migliaia di minori che già si sentono a pieno titolo italiani perché nati nel nostro Paese o perché hanno frequentato le nostre scuole”.

Impagliazzo sottolinea alcuni punti critici del decreto e avanza alcune proposte: “E’ necessario prima di tutto che vengano garantiti i diritti dei migranti che presentano domanda di asilo perché fuggono da Paesi in cui dominano guerre, violenze e rischio per la vita delle persone. Occorre al tempo stesso puntare su vie di ingresso legale, come il sistema della sponsorship, in vigore in Canada - la chiamata e presa in carico di profughi e migranti da parte di enti e associazioni in accordo con lo Stato -, o come i corridoi umanitari: si tratta di modelli che offrono sicurezza per chi arriva - perché evitano le morti, terribili e inaccettabili, dei migranti in mare, sottraendoli ai trafficanti di uomini - ma anche per chi accoglie, attraverso controlli che vengono effettuati già nei Paesi di partenza”.

“Di fondamentale importanza – conclude il presidente di Sant’Egidio - sarebbe anche la riapertura di canali per permettano ingressi regolari per lavoro, scelta che ricondurrebbe l’immigrazione nell’ottica delle risorse e dello sviluppo, dato anche il costante calo demografico del Paese, sottraendola alla demagogia”.