Benvenuti alla Casa Amica! I disabili di Sant'Egidio aprono le porte al quartiere

Una festa nel quartiere romano di Monteverde diventa l'occasione per mostrare un modello alternativo all'istituzionalizzazione

La Casa Amica di Viale dei Quattro Venti a Roma ha aperto ieri le porte al quartiere di Monteverde. Un momento di festa che ha messo in contatto tra loro gli abitanti del quartiere con gli ospiti della casa, persone disabili che attraverso il co-housing vivono in un ambiente familiare e protetto, alternativo all'istituto.

All'open day  hanno partecipato anche gli studenti di diversi licei romani, che da alcuni mesi aiutano i disabili, con cui nata un'amicizia. Per molti è stata l’occasione per conoscere la ventennale esperienza di co-housing, sostenuta dall’impegno quotidiano dei volontari della Comunità di Sant'Egidio, che permette a persone con disabilità di continuare a vivere in casa: una soluzione abitativa sostenibile che permette una migliore qualità della vita.

Un'alternativa all'istituto
L’incertezza del futuro è uno dei problemi che i disabili e le loro famiglie avvertono con maggiore preoccupazione. A volte le soluzioni proposte a livello istituzionale sono poco personalizzate e finiscono per aggiungere alla condizione di disabilità il peso della solitudine. Il ricovero in istituto si prospetta ancora come una delle soluzioni più diffuse. Da anni con la Comunità di Sant'Egidio gli Amici disabili si aiutano l’un l’altro a restare nel proprio ambiente, nella loro casa e a trovare risposte abitative sostenibili, quali coabitazioni, residenze protette o case-famiglia, cercando di valorizzare e sfruttare al meglio le risorse umane, sociali ed economiche dei disabili stessi.

La Casa
La casa si articola in tre unità abitative situate nello stesso edificio, in parte collegate tra loro. Ciò permette momenti di vita comune, ma allo stesso tempo garantisce la tutela della privacy e l’articolazione delle proprie giornate secondo le diverse esigenze individuali. La casa, all’interno della quale non sono presenti barriere architettoniche, non è isolata dal contesto cittadino, anzi, è perfettamente integrata nel tessuto del quartiere. In tanti vengono a far visita o ad aiutare: da anziani soli che ritrovano il gusto della compagnia a studenti delle scuole superiori della zona, che vivono concretamente il valore della solidarietà nell’aiuto quotidiano alla vita della casa.