Mercoledì 30 gennaio 2013 si è svolta a Milano la Memoria della deportazione dalla Stazione Centrale, dove, in corrispondenza del binario 21, sorge il Memoriale della Shoah di Milano. Dal 1997 la Comunità di Sant’Egidio, con la Comunità Ebraica di Milano, promuove questo momento tornando ogni anno nei sotterranei della Stazione, proprio nel luogo da dove partirono i convogli dei deportati per i campi di sterminio.
Liliana Segre, ebrea milanese sopravvissuta al genocidio, partita per Auschwitz proprio da quei sotterranei, il 30 gennaio 1944, all’età di 13 anni, ha dato la sua testimonianza ricordando in particolare Violetta Silvera, giovane ebrea deportata insieme a lei e non più ritornata. Il forte appello contro l’indifferenza lanciato da Liliana Segre è stato raccolto da circa 1000 persone commosse, in gran parte giovani studenti.
Significativa anche la presenza di Claire Ly, sopravvissuta al genocidio cambogiano che ha affermato: “la memoria non è soltanto un obbligo di rispetto e di fedeltà verso i morti, ma un dovere di vigilanza verso i vivi” e ha chiesto di “vigilare insieme per un’umanità riconciliata in cui ciascuno si prenda cura dell’altro”.
Le note di Jovica Jovic, musicista rom che ha richiamato la memoria del Porrajmos (lo sterminio dei Rom e dei Sinti), e i canti del coro del liceo classico Tito Livio di Milano hanno accompagnato l’incontro.
Sono inoltre intervenuti Rav Giuseppe Laras (Presidente Tribunale rabbinico del Centro-nord Italia), Rav Alfonso Arbib (Rabbino capo di Milano), Roberto Jarach (Vicepresidente della Fondazione Memoriale della Shoah), Tamara (Associazione Rondine – Cittadella della pace), Floriana Maris (ANED), Giorgio Del Zanna (Comunità di Sant’Egidio).
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