ROMA – “Un deciso intervento internazionale per il controllo e la limitazione del commercio delle armi è oggi lo strumento indispensabile per contenere quella violenza diffusa che, dopo la fine della guerra fredda, ha colpito intere regioni del mondo, come il Medio oriente e l’America latina, dove le armi convenzionali mietono vite umane più delle guerre vere e proprie”. Così Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, ha presentato il premio Nobel per la Pace Oscar Arias Sánchez, ex presidente della Repubblica del Costa Rica, che ha tenuto oggi pomeriggio una conferenza sul tema “Il pendolo fra concordia e guerra”, per illustrare il Trattato internazionale sul commercio delle armi adottato il 2 aprile scorso dall’assemblea generale delle Nazioni unite. Tra i presenti all’incontro, nella sede della Comunità di Sant’Egidio, membri del corpo diplomatico accreditati presso lo Stato italiano e la Santa Sede, l’ex presidente del Consiglio e ministro degli Esteri Lamberto Dini e il sottosegretario agli Esteri Mario Giro.
Presentando l’oratore, Andrea Riccardi ha ricordato che Oscar Arias è stato “un protagonista della sfida lanciata negli anni ’80 per la democratizzazione dell’intera regione centroamericana e per la promozione di una visione delle relazioni internazionali tra i paesi latinoamericani in grado di superare la storica conflittualità fra Stati, basata sul militarismo e sul conflitto”. Il Trattato sul commercio delle armi, progettato da Arias insieme a personalità come Elie Wiesel, Betty Williams e il Dalai Lama, è “il punto di arrivo di una cultura della pace che segnala la permanente pericolosità delle armi convenzionali come fattori destabilizzanti sul cammino dell’umanità”. |