Venerdì 7 marzo, nella biblioteca civica Berio – già di per sé luogo frequentato da studenti e pensionati – il movimento Università solidale (che raccoglie i giovani della Comunità di Sant’Egidio) ha organizzato una presentazione del libro “La forza degli anni”. Un’occasione per parlare dell’amicizia di Sant’Egidio con gli anziani, ma anche per proporre, in una città “vecchia” demograficamente come Genova, l’incontro tra generazioni come una ricchezza, una forza, una visione di futuro. All’incontro ha partecipato Silvia Marangoni, tra le coautrici del libro. Accanto a lei, un anziano – Giovanni Meriana, scrittore ed ex assessore alla Cultura del Comune di Genova – e Brunilda Kajana, che, insieme agli altri giovani di Università solidale incontra regolarmente gli ospiti di uno storico istituto per anziani genovese.
Per settimane i giovani di Sant’Egidio hanno invitato i loro coetanei ad una riflessione sull’età anziana: volantinando, appendendo locandine nei luoghi di studio, coinvolgendo amici e compagni in iniziative di solidarietà con i loro amici anziani. Venerdì, di fronte ad un centinaio di persone, Silvia Marangoni ha raccontato agli studenti i quarant’anni di amicizia della Comunità di Sant’Egidio con il “continente anziani” ed ha invitato a scoprire un’amicizia con i più vecchi «perché – ha spiegato – loro sono maestri e profeti dell’arte della relazione e della compagnia: e questa è un’arte che stiamo smarrendo».
Raccontando la sua lunga esperienza, ha voluto sottolineare come gli anziani non giudicano, non valutano la prestanza o l’efficienza: «fin da giovane – ha confidato – io ho potuto godere di un grande incoraggiamento: oggi nessuno dice ai giovani che valgono, né quanto valgono. Gli anziani sì. E nella vita di tanti di loro ho potuto ritrovare scritta una frase della Genesi, che per me è così vera: “non è buono che l’uomo sia solo”. In questo senso gli anziani possono rappresentare una forza: non la forza di chi è solo ed autosufficiente, ma quella di chi cerca gli altri e si mette insieme».
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