La Comunità di Sant’Egidio che è in Belgio esprime il suo dolore dopo la scomparsa di Regine Beer, sopravvissuta ad Auschwitz e instancabile testimone della follia assassina nazista.
Esprime la sua gratitudine per averla conosciuta, e per la sua vita ricca ed energica, e per l’amicizia che la legava a lei.
Regine Beer era nata il 5 novembre 1920 ad Amsterdam, in una famiglia parzialmente ebraica. Durante la Seconda Guerra Mondiale è stata deportata al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Sopravvissuta sorprendentemente, dal 1945 venne ad abitare ad Antwerpen.
Dall’inizio degli anni 1970 ha cominciato a parlare di quanto aveva visto e vissuto. Il libro ‘KZA 5148’ (1992) racconta la sua vicenda.
La Comunità di Sant’Egidio di Antwerpen ha incontrato Regine Beer 25 anni fa. Più volte ha fatto la sua testimonianza per i giovani, e ha parlato più volte alla Fiaccolata organizzata dalla Comunità ogni anno in memoria delle vittime dell’Olocausto. Era una testimone corraggiosa e la sua voce costituì un monito forte contro ogni fascismo, razzismo e antisemitismo. Più tardi, quando non era più in grado di parlare, ci teneva a partecipare in silenzio. E , lei che era una laica convinta e militante, sempre godeva l’amicizia e la compagnia dei suoi giovani amici cattolici.
Ma l’amicizia e la cordialità vicendevole senza problemi vincevano ogni distanza generazionale e ideologica.
Regine Beer scompare in un momento in cui dapperttutto in Europa si vedono nuove forme di ipernazionalismo, esclusione, razzismo, antigitanismo e antisemitismo. Possa la sua testimonianza continuare a portare frutti e possa il suo messaggio trovare nuovi interpreti tra le giovani generazioni. |