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21 Aprile 2014 | ROMA, ITALIA

Omelia di Mons. Matteo Zuppi alla preghiera ecumenica per la Pace in occasione della Pasqua comune a tutte le Chiese Cristiane

 
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Omelia di mons. Matteo Zuppi
Preghiera ecumenica per la Pace in occasione della coincidenza della Pasqua per tutte le Chiese Cristiane

“Quanto é bello e quanto da gioia che i fratelli stiano assieme” (Ps 133,1). E’ bello. E questa bellezza è la gloria di Dio, cioè la forza che promana da Dio. E’ risorto e sta in mezzo a noi! E’una gioia grande, un’emozione profonda, ritrovarci insieme, diversi eppure gioiosamente insieme. Ringraziamo tutti l’unico Signore per un regalo così grande: ha vinto la morte e con questa, quindi, il male, il principe della divisione, che ne è la causa. Oggi vogliamo stare assieme e assieme pregare per la pace, perché la guerra è la vittoria del male: quando gli uomini non ascoltano più Dio si distruggono, tutto diventa un deserto di vita, un sepolcro. Il male divide, Dio unisce. Oggi un po’ tutto il mondo è qui. Questa è la famiglia che Dio vuole per gli uomini. Contempliamo quanto é bello essere assieme. Questa non é una stazione, dove tanti estranei si sfiorano, si incontrano, si ignorano, si perdono. E’ una casa, dove tutti ci sentiamo a casa perché tutti troviamo il nostro unico Padre, che ci ha adottati perché tutti eravamo lontani e dispersi e Lui ci ha presi con sé, ci ha voluto figli, ci ha donato tutto perché ci ha mandato Gesù.

Siamo diversi e siamo fratelli. Il Signore non fa mai un uomo uguale all’altro perché in tutti ci sia un pezzo unico di quello Lui  è. E se ci mettiamo uno accanto agli altri non è vero che ci perdiamo o che siamo meno noi stessi (che tristezza e che pena quelli che per essere se stessi parlano sopra gli altri, devono andare contro qualcuno per fare vedere chi sono, devono sempre dire “io”o fare da soli!). Certo, a volte quando i fratelli crescono lontani tra loro fanno all’inizio fatica a ritrovarsi, ci impiegano un poco a riprendere a parlarsi amichevolmente. Ma quando stanno accanto al loro padre ascoltano Lui e ritrovano subito il tanto che li unisce e appare assurdo essere divisi. I bambini, si sa, imparano subito le lingue e a comunicare tra loro. L’unico Padre ci insegna a parlare la lingua del cielo. E a Pasqua rinasciamo bambini, tutti!

Il calendario questo anno ci unisce e abbiamo celebrato la Pasqua lo stesso giorno. Restiamo sempre sulla stessa ora dell’amicizia e della comunione, perché divisi siamo tutti più deboli!
Questa celebrazione é come l’angelo, bellissimo, folgorante che parlò a quelle donne. Oggi in questa casa si compone un mosaico vivo composto dalle nostre storie, colori, pezzi, tutti unici e tutti diversi, che acquistano ognuno bellezza e importanza proprio perché il suo proprio colore è posto accanto all’altro, lo valorizza, lo completa. E’ l’immagine viva del volto di Gesù che abbiamo davanti agli occhi. “Non abbiate paura. E’ risorto!”, ripete l’Angelo.  Gesù non ha salvato se stesso ed è risorto per noi. Era morto. Sembrava avessero ragione i suoi discepoli che avevano tirato fuori la spada, perché pensavano combattere il male con il male. Il male ci vuole rendere duri, aggressivi, pieni di parole che feriscono; ci convince che se si vuole vivere è indispensabile diventare cattivi, colpire per primi, fare come tutti. Gesù, invece, è risorto perché ha amato fino alla fine e con Lui risorge la speranza che non vince la spada, la cattiveria, la violenza, il pregiudizio, il personale interesse, il denaro. La spada può togliere la vita, non darla!

Lo vediamo bene oggi. Siamo qui per ringraziare il Signore e per pregare tutti per la guerre e le violenze che alzano tante croci di sofferenza e morte! Sono tutte nostre, perché è sempre un fratello che muore! Pensiamo con tanto dolore alla guerra in Siria, dove per la prima volta i cristiani sono stati chiamati così. Pensiamo con tanta preoccupazione in queste ore all’Ucraina. Ricordiamo i tanti paesi dove c’è ancora la notte del venerdì santo e preghiamo venga presto la resurrezione che è la pace. Noi qui lo vediamo: siamo fatti per stare assieme. Dio non vuole mai la violenza! La resurrezione è una  forza di pace. Non abbiamo paura di affrontare il male, insolente, minaccioso, che vuole corromperci per farci diventare anche a noi duri, impietosi, rassegnati, disillusi, aggressivi prima con le parole e poi con le mani! No. Oggi l’angelo ripete a tutti noi, che sappiamo parlare o no, leggere o no, buoni o no: non avere paura di seguire Gesù! Guarda: é’ bello che gli uomini stiamo sempre assieme! E’ possibile! E’ il futuro, perché il suo regno è uno, con tante porte per entrare, ma una casa sola ed un’unica lingua. Crediamo a questa forza di pace che Gesù dona a persone deboli, come siamo, ma che diventano capaci di cambiare il mondo. Questa forza è l’unica che ci fa stare bene. L’amore è la forza della Pasqua. Nessuno ce lo può portare via! L’amore toglie le cattive piante della divisione; apre gli occhi e i cuori, disarma le mani e la lingua. L’angelo ci fa diventare angeli di amore, che portano questa bella notizia a tutti, specie a chi è nella tristezza o nella disperazione. La resurrezione ci dona tanto amore. Regaliamolo a tutti con la nostra bontà, con la gioia che rende facile quello che altrimenti è impossibile. Portiamolo dove c’è solitudine, pregiudizio, rabbia e vedremo tanti cuori privi di vita riprendere a sperare, a vivere. Insomma, risorgere. Non ci arrendiamo alle prime difficoltà: Lui è avanti a noi, ci aspetta. Se rendiamo migliore la vita anche di una sola persona troviamo il senso della nostra stessa vita e si vedrà la forza della resurrezione.

La resurrezione non è un sogno. La vera illusione è stare da soli! Da soli non c’è vita! Da soli c’è inferno! Cristo è risorto e non muore più! E noi siamo con lui, siamo suoi, vogliamoci bene tra noi, aiutiamoci, viviamo da discepoli suoi perché con il nostro amore e con la nostra preghiera il mondo risorga e la guerra sia sconfitta. Cristo è risorto. Veramente è risorto. Alleluia, Alleluia.


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