La Comunità di Sant’Egidio di Napoli esprime vivissima preoccupazione per l’aggressione subita da alcuni giovani srilankesi ad opera di una banda di ragazzi napoletani. E’ questo solo l’ultimo episodio di violenza, come hanno documentato i giornali di queste settimane, di cui sono bersaglio gli immigrati e che colpisce peraltro la comunità dello Sri Lanka, tra le più integrate e operose della nostra città. Le recenti polemiche sulla presenza degli immigrati a Napoli, che scaturiscono da una visione impaurita, sono smentite dalla realtà di tutti i giorni. La questione è senz’altro puntare su reali politiche integrative, scevre da pregiudizi e da facili e ingiustificate colpevolizzazioni. Tutti devono sentirsi coinvolti, a partire da coloro che ragionano nell’ambito di logiche di pura e aperta contrapposizione. L’esperienza della Scuola di lingua e cultura italiana della Comunità di Sant’Egidio, frequentata da oltre mille immigrati ogni anno, rivela che se si agisce su un piano di conoscenza e stima reciproca, è già possibile costruire una città al plurale, rispettosa della dignità di tutti.
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