Il cuore aperto e la preghiera per spostare le montagne di inaccoglienza

Inizia oggi in Polonia la settimana di preghiera per i rifugiati - aderiscono oltre venti città, tra cui Varsavia, Cracovia, Poznan e Gniezno

"Come accogliamo i migranti?", aveva chiesto papa Francesco ai vescovi polacchi durante la visita in Polonia nello scorso luglio, in occasione delle Giornate Mondiali della Gioventù a Cracovia. "Ognuno deve vedere" come accogliere, aveva osservato il Papa, che aveva invitato ad "avere il cuore aperto" e a pregare per i migranti, perché "la preghiera muove le montagne".
E' questo l'invito che la Comunità di Sant'Egidio ha raccolto, insieme a numerose associazioni - Caritas Polska, Deon, Przewodnik Katolicki, Tygodnik Powszechny, Wiez, Znak -, che nei prossimi giorni daranno vita a una Settimana di preghiera per i rifugiati.
Si comincia stasera a Varsavia, con la veglia di preghiera "Morire di speranza", che sarà presieduta nella cattedrale di San Giovanni Battista dal cardinale Kazimierz Nycz. Alla cerimonia parteciperà anche una coppia di anziani siriani, cristiani di Homs, Antoun e Nabiha, giunti in Polonia alcuni mesi e accolti in casa da una famiglia della Comunità di Sant'Egidio di Varsavia.
Domani sarà la volta di Poznan, dove la preghiera "Morire di speranza" sarà presieduta dall'arcivescovo Stanislaw Gadecki, presidente della Conferenza episcopale polacca. La settimana di preghiera per i rifugiati si concluderà sabato prossimo con la veglia presieduta da mons. Grzegorz Polak, primate di Polonia, a Gniezno.