“Andate a vedere questa mostra: insegna a essere umani”. I commenti dei visitatori della mostra sulle leggi razziste. Da non perdere.

Prendi la tua cartella e vattene la scuola” è l’espressione terribile che usa un bambino per raccontare l’espulsione degli alunni ebrei dalle scuole nel 1938. È scelta come titolo della mostra, visitabile al Museo di Roma in Trastevere fino al 2 dicembre. Più di tremila persone, di tutte le età e le provenienze, si sono immersi in un percorso che con disegni, installazioni, testimonianze in audio e in video fanno comprendere quel cambiamento drammatico nel mondo dei bambini.

La mostra realizzata dai bambini delle Scuole della Pace di Sant’Egidio è un approfondito commento alle leggi razziali a scuola, che fu il primo ambiente ad essere aggredito dalle politiche razziste, per evitare ogni forma di resistenza culturale. Un bambino esprime questo concetto disegnando una classe in cui un uomo in divisa ordina “Gli ebrei sono espulsi da scuola” e che di sequenza in sequenza regredisce e impallidisce di fronte a sempre più bambini che dicono “è ingiusto”. In questo modo i bambini fanno nascere una radice di un mondo diverso, che già vivono, fatto di amicizia tra persone diverse, in cui “non conta il colore della pelle, ma conta il colore del cuore”. Un tratto innovativo dell’esposizione è quello di far seguire un messaggio alternativo, che scardina tutti i principi razzisti, che si insinuano nella vita di tutti i giorni.

Ha scritto una visitatrice:

“Una mostra originale che non mi aspettavo. Il punto di vista dei bambini su tematiche così delicate è una sorprendente carezza che però colpisce allo stomaco. I disegni semplici di un bambino sono così immediati che sprigionano una forza impressionante e commovente perché ci fa rendere conto del modo col quale i bambini registrano tutto ciò che accade intorno e dentro di loro. Questa modalità dovrebbe farci riflettere ogni giorno per dover imparare la loro semplicità e per non urtare la loro sensibilità, ma anche la sensibilità di ogni bambino che è rimasto ancora dentro ognuno di noi. Beatrice”

I visitatori, tra cui tanti insegnanti, sottolineano come i lavori dei bambini aiutino a ragionare e a essere umani: “i bambini fanno ritrovare sentimenti che viviamo in modo confuso”, o ancora “è sorprendente come, a volte, i bambini capiscono meglio degli adulti anche questioni di attualità come questo razzismo”.

Alcuni raccontano l’opera che più li ha colpiti:

“Personalmente ho apprezzato il fatto che anche dei bambini abbiamo compreso le difficoltà di quegli anni. In particolare la lavagna con i gessetti che mi ricorda molto le lavagne commemorative per i morti dei campi di concentramento.”

Terminata la visita si guarda con occhi nuovi la scuola e si desidera fare di più per l'educazione alla pace:

“Una mostra bellissima e (purtroppo) molto necessaria. Ha ragione chi dice ha la scuola non si tocca… la scuola è sacra! Tutti i bambini sono uguali!”

“Una mostra eccellente, ci dà una prospettiva di lavoro per il futuro. Una maestra”

La mostra sarà aperta fino al 2 dicembre al Museo di Roma in Trastevere
(Piazza Sant'Egidio 1b, Roma).

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