PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Preghiera con i Santi
Parola di Dio ogni giorno

Preghiera con i Santi

La Chiesa armena fa memoria oggi di Metz Yeghérn, il "Grande Male". È il ricordo della strage patita durante la prima guerra mondiale, in cui furono uccisi oltre un milione di armeni. Leggi di più

Libretto DEL GIORNO
Preghiera con i Santi
mercoledì 24 aprile

La Chiesa armena fa memoria oggi di Metz Yeghérn, il "Grande Male". È il ricordo della strage patita durante la prima guerra mondiale, in cui furono uccisi oltre un milione di armeni.


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Voi siete una stirpe eletta,
un sacerdozio regale, nazione santa,
popolo acquistato da Dio
per proclamare le sue meraviglie.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal vangelo di Giovanni 12,44-50

Gesù allora esclamò: "Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell'ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me".


 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Voi sarete santi
perché io sono santo, dice il Signore.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Gesù si presenta non solo come l'inviato del Padre, ma è una cosa sola con lui. Egli è venuto nel mondo come la luce vera che svela il mistero d'amore nascosto in Dio. Finalmente il Figlio ce lo ha rivelato: Gesù, è l'"esegeta" di Dio, ci spiega e ci mostra l'amore del Padre. Così chi ascolta le parole del Figlio si salva, mentre chi non le ascolta o le rifiuta sarà condannato. Si tratta di ascoltare e custodire la parola evangelica, ossia di accoglierla e di metterla in pratica, come disse al termine del discorso della montagna. Gesù parla per salvare, non per condannare. Egli non disprezza né il lucignolo che fuma appena e che rischia di spegnersi per un piccolo soffio né la canna incrinata che rischia da un momento all'altro di spezzarsi. La vera condanna, infatti, non viene dalla Parola di Dio, ma dalla poca fede che noi poniamo in essa: non crediamo che possa cambiare i cuori, che possa generare sentimenti e azioni nuovi. Infatti, se non accogliamo la Parola di Dio e non la rendiamo vita, come potrà egli guidarci, sanarci, renderci felici? Saremmo condannati ad ascoltare solo noi stessi e a restare prigionieri del nostro piccolo orizzonte. Mentre se ascoltiamo il Vangelo di Cristo veniamo introdotti nel mistero stesso di Dio: "Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me". C'è come una catena discendente di amore: il Padre comunica al Figlio la verità del suo amore, e il Figlio a sua volta la comunica a noi. Ogni volta che ascoltiamo la Parola di Dio e ci accostiamo alla Eucaristia veniamo accolti nel mistero della comunione con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Il Signore si abbassa sino a noi per farci essere come lui.