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IL PAESE DELL'ARCOBALENO Il movimento del Paese dell'Arcobaleno nasce dalla Comunità di Sant'Egidio e ne raccoglie l'esperienza trentennale con i bambini, i ragazzi e i giovani. 1. Perché si chiama "il Paese dell'Arcobaleno"? La storia di Noè, comune ad ebrei, cristiani e musulmani, narra di un'alleanza nuova fra Dio e gli uomini. Ma questa alleanza coinvolge anche gli animali, la terra e tutti gli esseri viventi. Il segno di questa alleanza è l'arcobaleno. Finisce un mondo fatto di lotte, di guerre e di violenza e ne inizia uno nuovo, caratterizzato dal rispetto e dalla fratellanza. 2. A chi si rivolge il movimento del Paese dell'Arcobaleno? Si rivolge ai bambini, agli adolescenti e ai giovani con una proposta caratterizzata dai temi della solidarietà, della pace, della convivenza tra diversi, del rispetto dell'altro e della salvaguardia dell'ambiente. 3. Dove è diffuso il movimento? In Europa, in Africa, in Asia, in America Latina. In ogni paese il movimento, con il suo messaggio di fratellanza nel rispetto delle diversità, si caratterizza per la capacità di mostrare che è possibile superare ogni divisione su base etnica (in Africa), religiosa (ad esempio in Indonesia), o sociale (come in Europa). 4. Quali gli scopi del movimento del Paese dell'Arcobaleno? Il movimento si prefigge di educare al rispetto e alla solidarietà verso tutti, alla conoscenza dei problemi dei popoli, della terra e dell'ecologia. Intende inoltre favorire attraverso la conoscenza e la collaborazione, la formazione di ambiti di amicizia fra coetanei. 5. Quanti sono gli aderenti al movimento? Il movimento conta oggi circa 10.000 aderenti tra bambini, adolescenti e giovani di tutto il mondo, in rapida crescita. |
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