Gli anziani non possono e non devono essere considerati un peso. Essi sono una grande risorsa per la nostra società e per questo ognuno di noi, a cominciare dai giovani, dovrebbe fare qualcosa per i nostri anziani. Soprattutto, non dovrebbero mai essere mandati in un istituto, dove non posso fare altro che aspettare la morte, ma devono essere aiutati a vivere la loro vecchiaia a casa loro».
Parole chiare e forti, pronunciate dal Vescovo nel corso del convegno "La forza degli anni - Lezioni di vecchiaia per giovani e famiglie" svoltosi presso l'Auditorium diocesano San Paolo Apostolo ai Cavoni di Frosinone. Organizzato dalla diocesi, in collaborazione con la Comunità di S.Egidio, l'Associazione Medici Cattolici e l'Associazione Scienza e Vita. II convegno ha avuto come relatori, oltre al vescovo, il dottor Giuseppe Liotta della Comunità di S.Egidio, il dottor Marcello Russo della Asl di Frosinone e il professor Benedetto Del Vecchio dell'Università degli studi di Cassino, ed ha preso le mosse dalla presentazione del libro "La forza degli anni" scritto attraverso contributi della Comunità di S.Egidio.
«La presenza crescente degli anziani nella società contemporanea evoca una questione cruciale: ci pone il problema di dire cos'è la vita. Come in ogni incontro con la debolezza,obbliga a ridirci cos'è l'uomo. "La forza degli anni" raccoglie contributi qualificati su aspetti diversi della condizione degli anziani nel mondo contemporaneo e nell'attività di S.Egidio a loro sostegno(le iniziative per favorire la domiciliarità e per umanizzare gli istituti, le case famiglia, la religiosità e la vita spirituale). Ne scaturisce una consapevole e profonda riflessione sulla condizione degli anziani. Mentre gli anni della vita si allungano manca purtroppo una cultura della vecchiaia, che oggi diventa una condizione di massa. Ma la vecchiaia ha, come ogni stagione della vita, i suoi valori e la sua bellezza. Questo libro aiuta a scoprirli». II vescovo Speafico dal canto suo si è soffermato sull'ingiustizia che oggi gli anziani vivono per colpa di una società basata solo sulla competitività «che - ha evidenziato con rammarico - li considera "scarti", persone che non contano nulla. E bene ha fatto papa Francesco, recentemente, a soffermarsi proprio su questo atteggiamento, che considera gli anziani alla stregua di "scarti", condannandolo e denunciando duramente questo modo di pensare dilagante. Al contrario - ha osservato ancora Spreafico - l'anziano è una risorsa straordinaria per tutti. Esso ha un valore enorme per il presente, in quanto spesso unico sostegno economico e anche morale per tanti familiari in difficoltà, per il passato, in quanto memoria storica di un territorio, e per il futuro, in quanto custode di quella saggezza e di quei valori da portare in dote alle generazioni del domani».
Già, le future generazioni, i giovani. Presenti numerosi all'Auditorium diocesano, dove sono confluite classi delle medie, dei licei, dell'Università di Cassino e della facoltà di scienze infermieristiche. A loro il Vescovo ha rivolto un accorato appello: «Non lasciate soli gli anziani, donategli un po' del vostro tempo, andate a trovarli, parlate con loro, lottate affinché non finiscano negli istituti per un lento morire, incontrateli e, insieme a loro, siate protagonisti di un futuro migliore. II male maggiore e peggiore degli anziani - ha posto infatti in evidenza il presule - è infatti la solitudine: aiutateli a vincerla, lottate per il bene, darà sollievo anche a voi». Infine, Spreafico ha rivolto un appello anche ai responsabili della sanità «affinchè gli anziani - ha concluso il vescovo - sempre di più con il progressivo allungarsi della vita, possano ricevere cure adeguate ed essere ospitati in strutture quali le Rsa veramente idonee alla loro condizione».
Francesco Santoro