| 4 Març 2015 |
Il tema |
Galantino: Chiesa in uscita, in ascolto della strada |
II generale della Cei, Riccardi, Carriquiry, suor Melone alla presentazione del libro "Dio vive in città" di Carlos Maria Galli |
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«La "Chiesa in uscita" non deve essere uno slogan vuoto. Significa uscire per capire cosa si dice nelle strade e che cosa le strade ci possono insegnare». Anche, ad esempio, che «non bisogna perseguire un cristianesimo di minoranza, da cittadella arroccata, ma aperto con gioia all'avvenire che Dio va aprendo nella città».
Il segretario generale della Cei, Nunzio Galantino, interviene alla presentazione del volume "Dio vive in città - Verso una nuova pastorale urbana", del sacerdote e teologo argentino Carlos Maria Galli, pubblicato dalla Libreria editrice Vaticana (Lev), ieri sera a San Bartolomeo all'Isola.
La terza edizione dal 2011 è stata ripensata nel contesto dell'impulso missionario di papa Francesco. «Affronta il tema dell'evangelizzazione nelle megalopoli - spiega l'autore - ed espone l'inculturazione della Chiesa in grandi città come Buenos Aires, spesso collocate nel Sud del Mondo. Nel vecchio catechismo alla domanda "dov'è Dio" si rispondeva "in cielo, in terra e in ogni luogo". Ora la terra è la civiltà urbana globale, Dio oggi è nelle metropoli del mondo globale ed è lì che bisogna cercarlo». «Non partiamo da zero - aggiunge Galantino- perché dal Papa viene un'accelerazione per far lievitare una sensibilità che vada oltre la gestione dell'ordinario».
Al dibattito - presenti anche padre Antonio Spadaro, direttore di La Civiltà Cattolica, Guzinàn Carriquiry, segretario della Pontificia commissione per l'America latina, e suor Mary Melone, rettore della Pontificia Università Antonianum - Andrea Riccardi, fondatore di Sant'Egidio afferma che «si apre un nuovo orizzonte» che ci deve mettere in guardia da una «tentazione del passato: la riduzione della Chiesa a un cattolicesimo da comunità orgogliosamente minoritaria», una Chiesa «quasi ghettizzata, che conduceva battaglie identitarie e culturali, a partire da valori maturati all'interno della propria tradizione. Una scelta di estraneazione dalla modernità».
L. Liv.
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