| 19 Setembre 2015 |
Quadruplicati i pasti ai poveri. Gli abiti usati salgono del 70% |
La crisi non rallenta le famiglie bussano alle porte della Caritas per viveri e abiti usati |
Il numero dei pacchi distribuiti è salito del 70 per cento E lo Staccapanni diventa un aiuto per insospettabili nuovi poveri |
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Hanno preso alla lettera le parole di Papa Francesco e seguendo l'imperativo "Vestire chi è nudo", le parrocchie sono scese in campo. Con cinque punti di raccolta straordinaria per abiti invernali da donare ai profughi ospitati nelle strutture genovesi, dove ci saranno i volontari mobilitati sabato 3 e domenica 4 ottobre. Eppure lo Staccapanni, il progetto di raccolta di indumenti usati affidato alla cooperativa Emmaus sul territorio della Diocesi di Genova, nato nel 2000 dalla Fondazione Auxilium e della Caritas Diocesana in collaborazione con Amiu, non servirà solo a vestire chi ha bisogno. Ma anche a dar da mangiare ai poveri della città: che crescono, sempre di più. Il progetto, infatti, finanzierà anche la nuova mensa per i senza tetto alla Casa della Giovane in piazza Santa Sabina, tra Porta dei Vacca e piazza della Nunziata. Aperta all'inizio dell'anno, affidata alla Fondazione Auxilium e gestita dalla Comunità di Sant'Egidio, è presa d'assalto: fornisce 2400 pasti al mese. A ottanta persone al giorno.
I numeri della crisi. Oltre 345 contenitori sul territorio di Genova e in altri 26 comuni della diocesi, 1.300 tonnellate di abiti usati ogni anno, per un totale di oltre 20 mila tonnellate di rifiuti tessili raccolti, 30 centri di distribuzione collegati, e occupazione per 8 persone attraverso la cooperativa sociale Emmaus. Il progetto Staccapanni festeggia 15 anni di attività e, con la crisi, diventa un aiuto sempre più essenziale per chi non ce la fa. Anche le persone più insospettabili, i cosiddetti nuovi poveri. «La crisi è diventata qualcosa di stabile - spiega Sergio Casali della Comunità di Sant'Egidio - il dato impressionante è proprio questo: se prima la gente veniva occasionalmente a prendere il pacco con generi alimentari o vestiti, adesso c'è una forte continuità. In cinque anni, il numero dei pacchi distribuiti è cresciuto di oltre il 70 per cento. I pasti dal 2008 sono quadruplicati». Lo Staccapanni, dunque, oltre a essere un tassello della raccolta differenziata, diventa anche un mezzo di finanziamento per altre iniziative. «Dietro a questo progetto ci sono persone che lavorano - spiega Franco Cattani, condirettore della Caritas - e permettono di finanziare opere sociali». Come la nuova mensa alla Casa della Giovane, che ha bisogno di nuovi fondi.
I profughi: la nuova emergenza. Le povertà si sommano: per far fronte ai continui arrivi di migranti, il 3 e il 4 ottobre è stata organizzata una raccolta straordinaria di indumenti usati invernali per le famiglie profughe. Un segnale che vuole essere anche una prima risposta all'appello del Papa ad aprire le comunità all'accoglienza. Ad organizzarla la diocesi di Genova attraverso Caritas Diocesana, Fondazione Auxilium, l'Ufficio Diocesano Migrantes e Centro di Solidarietà: i punti di raccolta saranno organizzati in cinque parrocchie della diocesi. (....) In parallelo, la Fondazione Auxilium ha messo in piedi il progetto Migrantes Docentes, in collaborazione con Ceis e Migrantes: per far sentire utili gli ospiti dei centri, saranno i profughi a tenere lezioni di lingue straniere. «Abbiamo individuato quelle persone che hanno la possibilità di rendersi disponibili per conversazioni in lingua inglese e spagnola - spiega Gigi Borgiani, direttore di Auxilium - anche perché molte delle persone che arrivano hanno una discreta cultura. Questo è un modo per non farli sentire isolati e assistiti».
La casa di Marta. Il progetto Staccapanni si allarga anche ai più piccoli. E coinvolge le scuole. È appena partita, infatti, la sperimentazione «La casa di Marta» nelle scuole elementari della città, per diffondere la cultura della solidarietà e del riuso anche nelle classi.
Erica Manna
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