PADOVA - Aiutare sia chi vive ai margini della società sia chi ha voglia di aiutarli, e non sa dove rivolgersi: è questo il duplice obiettivo di Dove mangiare, dormire, lavarsi, la nuova guida della Comunità di Sant`Egidio, che raccoglie in 120 pagine tutti i recapiti e le informazioni utili sui servizi di accoglienza per persone in difficoltà.
L`opuscolo, diffuso già da alcuni anni nelle metropoli di tutto il mondo, è il primo in Veneto: è stato stampato in mille copie e verrà distribuito ai senzatetto, ma anche a istituzioni e operatori del settore. A Natale, i sei pranzi organizzati a Padova dalla Comunità di Sant`Egidio hanno richiamato circa 300 volontari: «il 120% in più rispetto all`anno scorso – assicurano Mirko Sossai e Alessandra Coin -. Spesso si tratta di persone benestanti, che vogliono trascorrere un Natale autentico, ma ci sono anche persone che hanno perso o rischiano di perdere il lavoro. C`è tanta gente che vuole aiutare ma non sa come fare: la guida nasce anche per colmare il deficit di informazioni, vorremmo pubblicare la seconda edizione a dicembre».
Se i volontari sono in crescita, gli emarginati non si contano: ogni settimana, la Comunità di Sant`Egidio distribuisce circa 440 cene «itineranti» gratis. Nel 2008 erano la metà: «La povertà è sempre più trasversale, e colpisce nuove categorie di persone - afferma Sossai -. È povero chi rimane senza casa e famiglia, perché se perde il lavoro non ha nessun appoggio: la solitudine è diventata un fattore di rischio enorme, spesso è l`elemento scatenante». Nell`opuscolo ci sono tanti luoghi (dalle Cucine popolari di suor Lia ai bagni pubblici di piazza delle Erbe, passando per la casetta Borgomagno e l`asilo notturno del Torresino), ma anche consigli pratici in materia di supporto legale, residenza anagrafica, assistenza sanitaria, lavoro e formazione professionale. In queste settimane, i comuni di Padova, Treviso e Venezia hanno inasprito le misure contro gli «accattoni», introducendo il foglio di via per quelli più molesti: «Siamo preoccupati da questa semplificazione sul problema della sicurezza - accusa Sossai -. Sembra che l`accattone sia diventato un capro espiatorio, e che ad essere molesta sia la sua semplice presenza. Padova deve avere un altro volto e in realtà ce l`ha, perché ha un capitale sociale da mettere in rete: bisogna vincere la sfida dell`inclusione, perché se una città è generosa e attenta ai suoi poveri è anche più vivibile e sicura».
Tra gli obiettivi di «Dove», c`è anche quello di coordinare i servizi presenti sul territorio: «Si può lavorare di più con le istituzioni, Comune e Uls in primis – afferma Sossai -. Ad esempio, si potrebbe pensare alla dimissione protetta per i senzatetto ricoverati in ospedale, che oggi non c`è ancora».
Domenica prossima, intanto, la Comunità di Sant`Egidio ricorda le persone morte in strada per malattia e freddo con una messa e un pranzo: l`appuntamento è alle 11.30 nella parrocchia dei Santi angeli custodi alla Guizza.