Più di trecento rappresentanti delle diverse religioni nel mondo hanno partecipato ad Anversa, in Belgio, dal 7 al 9 settembre, al XXVIII Incontro internazionale della Comunità di Sant'Egidio sul tema "La pace è il futuro: religioni e culture in dialogo cento anni dopo la Prima guerra Mondiale", un'importante occasione per confrontarsi sui conflitti che affliggono il mondo e che sempre più spesso usano la fede non come via privilegiata all'accoglienza dell'altro, ma come pretesto per distruggerlo.
Una manipolazione condannata dal Papa nel suo messaggio ai convenuti, dove si sottolinea il ruolo fondamentale delle religioni per una cultura di pace. La ricorrenza della Prima guerra mondiale, ha detto papa Francesco, «evoca un futuro in cui il rispetto reciproco, il dialogo e la cooperazione aiuteranno a bandire il sinistro fantasma del conflitto armato».
Dialogo, giustizia e riconciliazione sono state le parole chiave che hanno segnato i lavori del convegno: «Le religioni dicono oggi con più forza di ieri: non c'è guerra santa; l'eliminazione dell'altro in nome di Dio è sempre blasfema», è stato ribadito nell'Appello di pace finale, che ha richiamato i credenti all'impegno di combattere le divisioni con il dialogo e il rispetto reciproco.
Il prossimo anno la manifestazione si terrà a Tirana, in Albania.
Federica Tourn
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