«Il risultato di questa crisi che non sembra finire porta sempre più gente ai nostri centri. Ogni giorno in largo Zecca, dove distribuiamo i panini per il pranzo, arrivano 250 persone». A dare i numeri è Doriano Saracino della comunità di Sant'Egidio, che da sempre in città, assieme ad altre realtà caritative, è vicina agli ultimi. Ma diversamente da ieri, i poveri di oggi non sono più solo i clochard che incontriamo negli angoli delle strade, ma anche chi lavora e non arriva alla fine del mese. Ci sono famiglie; anziani che chiedono i pacchi alimentari per i figli, e «durante il periodo di chiusura della scuola arrivano anche i bambini, perché non c'è la ristorazione scolastica e i genitori non hanno nulla da mettere a tavola», dice Saracino. «Abbiamo iniziato a distribuire i panini alcuni anni fa - riprende - aiutando un centinaio di persone, oggi non scendiamo mai sotto i 250». A confermare che le nuove povertà sono in aumento e che coinvolgono quella classe alla quale fino a ieri non mancava nulla o quasi è anche Domenico "Megu" Chionetti, della Comunità di San Benedetto al Porto: «Vengono da noi a chiedere giocattoli, arredi, generi di prima necessità».
E riflette: «Se ieri i nostri genitori sono riusciti a lasciarci qualcosa, domani non sappiamo se riusciremo a fare lo stesso con i nostri figli».
|