«La città e il tempio», questo è stato il motto scelto dalla chiesa metodista di Terni per ricordare i sessant'anni dall'inaugurazione del tempio di via della Vittoria 10 e dei locali comunitari. Il cuore di questo progetto è la mostra composta di dodici pannelli tematici, che rimarrà esposta all'interno del tempio fino all'estate prossima. L'esposizione è stata aperta venerdì 19 dicembre (lo stesso giorno in cui nel 1954 veniva aperto al culto pubblico il tempio) alla presenza di Alessandra Trotta, presidente del Comitato permanente Opcemi, di Giuseppe Piemontese, vescovo di Terni, Narni e Amelia, e dei rappresentanti delle due chiese romene presenti in città, ortodossa e battista (quest'ultima ospitata nei locali della chiesa metodista). È stato ricordato con gratitudine il pastore Anselmo Ammenti (1887-1961) che si prodigò per la costruzione dell'edificio.
Terminata la parte ufficiale, i presenti hanno avuto modo di confrontarsi sull'argomento «Terni, una città secolarizzata?», guidati dai quattro relatori di una tavola rotonda. Hanno animato il dibattito Alessandra Trotta, Marcello Ricci, docente emerito di filosofia e uno dei più creativi animatori culturali ternani (con il progetto Mandela), Roberto Cherubini, sacerdote della Comunità di San Egidio e titolare della parrocchia di Santa Croce, e Ulf Koller, presidente del Consiglio di chiesa. Tra le conclusioni del dibattito è emersa l'esigenza di una collaborazione più ampia possibile soprattutto nel campo della cultura e dell'accoglienza delle persone svantaggiate.
Sabato 20 dicembre il tempio metodista, presidiato da volontarie e volontari della chiesa metodista, è rimasto aperto tutto il giorno per rendere possibile la visita della mostra. Diverse persone, anche se non molto numerose, hanno risposto all'invito, dando vita a conversazioni particolarmente stimolanti.
Pawel Gajewski
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