La Comunità di Sant'Egidio di Terni invita tutti a partecipare all'incontro "sulla convivenza pacifica in Europa dopo gli attacchi di Parigi", chiedendosi insieme: "Convivere: è ancora possibile?". Tema complesso del quale si parlerà venerdì prossimo, alle 18, nella chiesa di San Lorenzo, a corso Vecchio. Interverranno tra gli altri monsignor Gianni Colasanti, esperto di storia, e Michele Gradoli, dottore di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Politiche della Luiss Guido Carli.
La Comunità Sant'Egidio di Terni, con questo ulteriore incontro sulla convivenza pacifica delle religioni nella città, nel Paese e in Europa, vuole dare un contributo alla costruzione della pace, come sollecitato da Papa Francesco.
"In questi giorni, siamo feriti, sconvolti, vittime in Francia, ma ancora in Siria, in Nigeria, terra dimenticata, che invece vede giornalmente violenza senza fine - osserva Maria Grazia Proietti, della Comunità SantEgidio - La pace non sembra il futuro. Come rispondere a questo interrogativo? La pace è possibile? Il dialogo tra le religioni, le culture, le persone, è la risposta adeguata per vivere insieme in regioni e città sempre più complesse e composite etnicamente e religiosamente. E' una pratica quotidiana, una cultura che si fa proposta. Anche perché le guerre, le violenze lasciano sempre il mondo peggiore di come lhanno inizialmente trovato. Eppure - aggiunge - di fronte ai conflitti, sembrano logore le sedi istituzionali del dialogo mentre la cultura e la pratica del dialogo appare svalutata, proposta senza passione. In questo mondo, spaventato dalla crisi economica, ci vuole un soffio che rianimi la speranza e guidi alla coscienza di un destino comune. Le religioni mostrano che gli uomini compiono un unico grande viaggio e che hanno un destino comune. "Tutti parenti, tutti differenti", diceva l'antropologa Germaine Tillion, che aveva conosciuto il lager nazista. Talvolta questa coscienza si perde nell'intrico degli odi e degli interessi, nelle perversioni della cultura, nei fanatismi. Bisogna rianimare i cantieri dell'unità - conclude Maria Grazia Proietti - soprattutto una tensione unitiva, semplice e basilare".
Valeria Trombetti
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