change language
sie befinden sich in: home - pressearchiv newsletterkontaktlink

Unterstützung der Gemeinschaft

  

Notizie Italia News

23 Januar 2015

Le reazioni degli studenti italiani e francesi all’ondata terroristica di Parigi e dintorni

 
druckversion

Due interessanti articoli, sulla “Repubblica” e sul “Corriere della Sera” hanno la settimana scorsa indagato le reazioni rispettivamente degli studenti francesi ed italiani all’indomani dell’ondata terroristica scatenatasi a Parigi e dintorni tra il 7 e il 9 gennaio.
Come sono stati vissuti e metabolizzati quei tre giorni fra i banchi dove studiano e crescono insieme bambini e ragazzi di diversa origine e religione? Questa la domanda di partenza per entrambi i quotidiani.
I professori italiani - cominciamo da loro - hanno “respirato la paura dei ragazzi, una paura fortissima. Mi hanno quasi aggredito per chiedermi cosa ne pensassi dei fatti del giorno prima. E’ dalla ripresa della scuola che molti di loro sono convinti che il prossimo attentato sarà a Roma”.
E poi: “Vede che avevamo ragione, prof? Mi hanno detto”. L’attacco a Charlie Hebdo è sembrato confermare pregiudizi e luoghi comuni, il bersaglio preferito delle nostre spiegazioni ex cathedra. La cupa evidenza dei fatti è parsa vincere ogni sforzo di razionalizzazione, ogni distinguo. E comunque, sottolineano altri insegnanti, “la scuola resta il luogo migliore per lavorare al disinnesco della reattività, che è un residuo animale della nostra anima. La cultura è il maggiore e più potente strumento contro la costruzione della contrapposizione”. E’ interessante notare come molti studenti di religione musulmana abbiano partecipato ai dibattiti organizzati in classe; a volte più sulla difensiva, a volte solidarizzando pienamente col principio della libertà di stampa, hanno comunque arricchito e reso più articolato il confronto: “Sì, questi eventi fanno pensare che la religione islamica sia violenta, ma confondere musulmani e terroristi significa darla vinta ai terroristi stessi”, ha detto Zahra Bel Ahrache, mamma italiana e papà marocchino. “Certo è incredibile - ha commentato una professoressa - che non sia stata ancora introdotta nelle nostre scuole un’ora di storia delle religioni”. “Nessuno vuol mettere in discussione l’insegnamento della religione cattolica che è frutto di un accordo fra Stati”, rilancia un docente dell’Università di Padova, “ma sono convinto che un’ora di storia delle religioni potrebbe servire ad aprire le menti al rispetto delle differenze. Non sarebbe poca cosa”.
Più scottante e urgente il tema - ed è ovvio che sia così - nelle classi francesi. Più radicale la sfida. Più estreme le implicazioni. Che portano finanche al rifiuto della ritualità repubblicana di solidarietà alle vittime ed alla laicità. “Gli studenti rifiutavano quel minuto di  silenzio. Lo sentivano estraneo. Un'imposizione. E motivavano questa scelta con frasi forti, scioccanti. Tipo: ‘Se la sono cercata’. So che in alcuni istituti si è rischiato lo scontro tra favorevoli e contrari. Spesso si è preferito sospendere il dibattito. La tensione era troppo alta. Ci abbiamo riflettuto e quando i discorsi sono continuati sulla rete e sui blog, con insulti fino alle minacce, allora abbiamo capito quanto fosse profondo il fossato tra la Francia musulmana e quella laica”, ha dichiarato una professoressa di francese in una banlieue.
L’universo giovanile francese rischia una polarizzazione pericolosa, sintomo di un disagio più vasto e di una problematica che richiede un’opera di comunicazione e di riflessione certo più paziente e impegnativa di ogni  azione repressiva. Del resto in Francia ci sono otto milioni di musulmani. In molte case di cittadini francesi non si è discusso solo dei morti e della strage, ma si è parlato anche delle offese al Profeta. E, per converso, si sono registrati ben 50 episodi di danneggiamento di moschee o di intolleranza nei confronti di musulmani in sette giorni. Occorrerà ricucire un tessuto lacerato. E, forse, parlando coi ragazzi, insistere non tanto sulla laicità, quanto sul valore della vita umana, la cosa, alla fin fine, che dovrebbe unire tutti, giovani e no, a prescindere dal credo o dall’etnia.


 LESEN SIE AUCH
• NEWS
30 Januar 2018
PARIS, FRANKREICH

Bienvenue! 40 syrische Flüchtlinge sind durch die in Frankreich eingerichteten humanitären Korridore angekommen

IT | ES | DE | FR | CA | ID
25 November 2017
PARIS, FRANKREICH

Weitere Flüchtlinge sind in Frankreich durch die #humanitärekorridore angekommen – fünf Familien aus Syrien

IT | ES | DE | FR | PT | CA | NL | RU
11 September 2017

“Wege des Friedens”: Gegen den Terrorismus muss man die Jugend ausbilden und einbeziehen

IT | EN | ES | DE | FR | PT | ID
10 September 2017

"Wege des Friedens" in Münster: Der Grossimam der Al-Azhar-Universität, Al Tayyeb: "Der Terrorismus ist kein Kind des Islam, es ist nur Gewalt"

IT | DE
6 Juli 2017
PARIS, FRANKREICH

Willkommen! In Paris sind die ersten syrischen Flüchtlinge durch die humanitären Korridore nach Frankreich eingereist

IT | ES | DE | FR | PT | CA | NL
26 Kann 2017

Ägypten und Sant’Egidio: Gläubige aller Religionen dürfen die Kopten nicht allein lassen, die Opfer eines unmenschlichen Anschlags geworden sind

IT | ES | DE | FR | HU
alle neuigkeiten
• RELEASE
30 Januar 2018
Avvenire

Corridoi umanitari. Italia, Francia, Belgio, Andorra: l'Europa che accoglie i siriani

27 August 2017
Avvenire

Barcellona. In 500mila contro il terrorismo. Fischiato il re Felipe VI

27 August 2017
Avvenire

L'intervista . «Un no all'odio. Vivere insieme si può»

26 August 2017
Avvenire

Sant'Egidio. Barcellona, dai giovani di tutta Europa un appello per la pace

26 August 2017
FarodiRoma

Sant’Egidio a Barcellona. Sulla Rambla per costruire la pace

25 August 2017
Avvenire

L’antidoto al terrore

die ganze presseschau
• KEINE TODESSTRAFE
10 Oktober 2017

On 15th World Day Against the Death Penalty let us visit the poorest convicts in Africa

7 Oktober 2015
VEREINIGTE STAATEN

The World Coalition Against the Death Penalty - XIII world day against the death penalty

5 Oktober 2015
EFE

Fallece un preso japonés tras pasar 43 años en el corredor de la muerte

24 September 2015

Pope Francis calls on Congress to end the death penalty. "Every life is sacred", he said

12 Marsch 2015
AFP

Arabie: trois hommes dont un Saoudien exécutés pour trafic de drogue

12 Marsch 2015
Associated Press

Death penalty: a look at how some US states handle execution drug shortage

9 Marsch 2015
Reuters

Australia to restate opposition to death penalty as executions loom in Indonesia

9 Marsch 2015
AFP

Le Pakistan repousse de facto l'exécution du meurtrier d'un critique de la loi sur le blasphème

9 Marsch 2015
AFP

Peine de mort en Indonésie: la justice va étudier un appel des deux trafiquants australiens

28 Februar 2015
VEREINIGTE STAATEN

13 Ways Of Looking At The Death Penalty

15 Februar 2015

Archbishop Chaput applauds Penn. governor for halt to death penalty

11 Dezember 2014
MADAGASKAR

C’est désormais officiel: Madagascar vient d’abolir la peine de mort!

gehen keine todesstrafe
• DOKUMENTE

Predicazione di Mons. Vincenzo Paglia alla veglia di preghiera per la pace e in memoria delle vittime degli attacchi terroristici a Parigi

alle dokumente
• BÜCHER

Leben und Sterben von Jaques Hamel





Echter Verlag
alle bücher

FOTOS

234 besuche

225 besuche

245 besuche

218 besuche

217 besuche
alle verwandten medien