| 18 Kann 2015 |
100 invitati |
L'integrazione a tavola in ateneo. Pranzo solidale in Aula del 400 con la Comunità di Sant'Egidio |
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Insalata di riso e di pasta, fantasie di verdure, cus cus e riso con la carne, dolci e macedonia: l'integrazione si fa a tavola, a tavola ci si guarda in faccia e si parla con persone che per arrivare in Italia hanno fatto migliaia di chilometri. Il pranzo organizzato da Università solidale della Comunità di sant'Egidio ieri ha visto collaborare nella preparazione dei piatti volontari e famiglie ospiti, ragazze velate e universitari in maniche corte.
Cento invitati, molte famiglie della scuola della Pace al Vallone e anche anziani del Pertusati, dove i volontari della comunità di Sant'Egidio fanno animazione. «L'iniziativa - spiega Maria Benotti, della comunità - è nata in occasione degli ottocento secondi di mobilitazione in cui abbiamo dedicato ogni secondo simbolicamente a una vittima dell'ultima strage del Mediterraneo, avvenuta fra il 18 e il 19 aprile. Era un modo di reagire all'indifferenza e all'odio verso il diverso».
«Università solidale è nata tre anni fa - spiega Giorgio Musso, tra i fondatori della comunità a Pavia - come associazione universitaria che si impegna in queste iniziative di solidarietà concreta. Il gruppo dei volontari cresce: siamo 50 fissi agli incontri settimanali nella basilica di San Michele, ma solo per preparare quest'iniziativa sono arrivate una trentina di matricole interessate che hanno dunque partecipato all'organizzazione del pranzo».
A. Ghezzi
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