E` tempo di bilanci per l'anno scolastico che si è appena concluso alla Scuola di lingua e cultura italiana per stranieri ad Arona che ha sede all'istituto Molinari di via Gian Giacomo Ponti.
Terminati i corsi alla fine di maggio gli studenti sono stati poi impegnati negli esami di certificazione del livello linguistico, che consente, a chi la consegue, di ottenere la carta di soggiorno.
«L'esame non è facile da superare - ha esordito il responsabile della scuola Mario Armanni - perché prevede una prova di comprensione e una di scrittura, oltre a quella di ascolto e di conversazione».
Quattro i livelli previsti e riconosciuti dall'università di Perugia : il CELI1 che equivale ad un A2 della certificazione di Cambridge, il CELI2, ovvero un B1, oltre al CELI3 e il CELI4 che equivalgono rispettivamente ad un B2 e a un C1.
«Dei trenta allievi che hanno sostenuto l'esame a giugno prosegue Armanni - quindici hanno ottenuto il livello A2 e gli altri, un livello tra il B1 e il C1. Risultati questi che confermano il buon livello di preparazione raggiunto dagli studenti che sono stati preparati dal nostro staff che, oltre a me, comprende altri sette insegnanti: Elisa Bazzica, Carla Torelli, Mauro Velati, Patrizia Ferro, Sonia Baroni, Antonia Cabrini e Imelda Rancan.»
Accanto a chi ha seguito con costanza i corsi, spesso giovani o persone già inserite, quest'anno a frequentare la scuola c'era anche il gruppo numeroso dei profughi, una trentina in tutto. Ospiti delle cooperative locali, in base ad accordi presi da queste ultime con la Prefettura, tuttavia, una volta scaduto il periodo previsto per Arona, i profughi sono stati spostati a Legro e Vacciago, sul lago d'Orta, dove sono tuttora in attesa di una soluzione per la loro situazione.
«Questi giovani che arrivano da Lampedusa, non avrebbero ancora potuto sostenere gli esami di giugno, ma avremmo potuto organizzare una scuola estiva per loro, perché le risorse le avevamo - spiega Armanni - Speriamo di riaverli l'anno prossimo».
La scuola per stranieri rappresenta un importante momento di integrazione, come spiega Armanni: «I nostri studenti sono adulti che, dal punto di vista linguistico, sono come bambini perché non sanno la lingua. Imparare la lingua del paese ospite restituisce loro dignità. Inoltre l'offerta della scuola gratuita, ci permette di comunicare il valore della solidarietà che spesso loro colgono cercando a loro volta di rendersi utili!».
Milly Cadi
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